SOFIA
(Maryem Benm’Barek. Francia, 2018, 84’, v.o. sott. it.)
La maternità, i diritti delle donne, le disuguaglianze sociali, la famiglia tra amore e conflitti, nel film premiato a Cannes!
Cinema Spazio Oberdan Milano
DAL 17 AL 21 MARZO 2019
Dal 17 al 21 marzo 2019
presso il Cinema Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana presenta SOFIA, primo lungometraggio della regista marocchina Maryem Benm’Barek, cresciuta tra il Belgio e la Francia.
Il film ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura nella sezione “Un certain regard” a
Cannes 2018, è stato designato “Film della critica” dal
Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, e ha
ottenuto anche
il patrocinio di Amnesty International Italia.
Il film racconta le difficoltà di una giovane marocchina di vent’anni rimasta incinta fuori dal matrimonio.
Sofia
vive con la sua famiglia a Casablanca, la sua è una gravidanza negata
che la porterà a partorire un figlio fuori dal matrimonio
e per questo andare in carcere, come la legge vigente comanda.
L’ospedale le darà solo 24 ore per fornire l’identità e i documenti del
padre del bambino prima di avvisare le autorità.
In Marocco lo stato di ragazza madre è statisticamente molto elevato, per questo motivo il tema del film è al centro di un
dibattito sociale molto sentito. L’augurio della
regista è che il dibattito porti a una graduale evoluzione della legge e
della mentalità corrente e di poter diffondere il film attraverso altri
canali, per esempio televisivi, permettendo di
raggiungere anche gli strati sociali più bassi della società islamica
dove la condizione femminile è ancora fortemente condizionata. Ma qui si
parla anche dei rapporti di forza interni alle famiglie, delle loro
tacite ipocrisie, del ruolo circolare che a volte
assumono le vittime con i loro carnefici e di tutti gli aspetti
pragmatici e psicologici della situazione, che la regista in soli 80
minuti riesce a condensare egregiamente.
Di seguito la motivazione del premio “Film della critica”: «Nella
temperie culturale sul ruolo della donna nel mondo islamico Meryem
Benm’Barek esordisce alla regia con un film che scava in profondità sul
senso di un cinema che sia politico ed estetico allo
stesso tempo, in grado di riflettere sul reale interrogandosi anche sui
codici morali e su una società in cui l’ipocrisia è l’unico veicolo di
relazione, là dove il “vero” viene invece ripetutamente censurato e
nascosto”.»
www.cinetecamilano.it