Confindustria presenta a Expo Milano 2015, presso il Padiglione Italia, la mostra
“Fab Food. La fabbrica del gusto italiano”.
L’obiettivo è far conoscere ai visitatori come sia possibile ottenere prodotti alimentari sicuri, di qualità, a prezzi accessibili e in quantità sufficiente per tutti, rispettando l’ambiente e le risorse mondiali, grazie all’industria e alle sue tecnologie.
Il progetto, curato dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, si sviluppa in un padiglione espositivo di 900 mq su due livelli. All’interno del Padiglione Italia, offre attrazioni creative che illustrano la complessità e le connessioni della filiera agroalimentare italiana.
Attraverso un percorso di 10 sale, principalmente dedicato a giovani, scuole e famiglie, insieme al pubblico internazionale, i visitatori vivranno un’esperienza interattiva, emozionante e collettiva.
La realizzazione del progetto è stata possibile grazie a Confindustria, al Ministero della Salute e a 10 associazioni di sistema: Federchimica, Federalimentare, Anima, Assolombarda, Acimit, Anie, Assica, Assocomaplast, Federunacoma e Ucimu-Sistemi per produrre.
La mostra gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
FAB FOOD. LA FABBRICA DEL GUSTO ITALIANO
La mostra di Confindustria a Expo
Descrizione
Esperienza di visita
La prima sala conduce il visitatore in un viaggio sensoriale: il meglio del made in Italy che si affetta, si versa, si trasforma, creando un’esperienza che fa venire l’acquolina in bocca. Piatti animati caratteristici del nostro Paese sono immersi nei suoni della convivialità italiana, mentre alle pareti scorrono immagini di cibi appetitosi. Perché il cibo è prima di tutto emozione.
Il visitatore viene coinvolto in un’esperienza unica. Gli verrà chiesto: “Qual è il cibo dei tuoi desideri?” Potrà rispondere scegliendolo dal “Juke-box dei desideri” e riceverà un adesivo col piatto scelto, da portare con sé e utilizzare alla fine del percorso.
Salendo al primo piano, si lascerà l’area dei sensi attraversando il tunnel delle voci, che porrà domande come: “Il cibo è sano? È sicuro? Ce n’è per tutti? È sostenibile?” Lo scopo è far riflettere su come le nostre scelte ed esigenze individuali influenzino quelle degli altri, acquisendo consapevolezza della complessità del cibo.
Giunti al cuore della mostra, la giostra “Nutrire il pianeta” sfida il visitatore ad affrontare le problematiche e le soluzioni legate al tema di Expo: sfamare 9 miliardi di persone entro il 2050. Al centro della sala, un grande pianeta Terra in disequilibrio chiede quale possa essere il contributo del singolo all’equilibrio e alla sostenibilità del pianeta.
La sfida è trovare l’equilibrio tra azioni e risorse, operando tutti insieme: l’intera filiera agroalimentare, istituzioni, industria, università, scuola, consumatori e distribuzione moderna, con la consapevolezza che l’obiettivo non può essere raggiunto senza il contributo determinante di scienza e tecnologia.
Si entra poi nel mondo della produzione, dove l’industria diventa protagonista: la giostra dell’efficienza spiega come produrre di più, utilizzando le giuste risorse, con meno sprechi, garantendo sicurezza e prezzi accessibili. Il visitatore “giocherà” a fare l’agricoltore/allevatore, prendendosi cura di piante o animali.
La terza giostra, “Obiettivo sicurezza”, invita il visitatore a vestire i panni dell’industria, riordinando nella giusta sequenza le fasi di lavorazione, trasformazione, conservazione e imballaggio dei prodotti, simulando la guida di un muletto all’interno di una fabbrica. Solo ricostruendo correttamente la filiera, si ottiene il bollino di sicurezza, garantito dal sistema agroalimentare italiano attraverso norme e controlli specifici.
Ma è sempre stato così? Le innovazioni in campo alimentare e medico, specialmente nell’ultimo secolo, hanno migliorato le condizioni di salute degli italiani. Oggi, nuove sfide si profilano all’orizzonte. “Riflessi di tecnologia” è un’installazione audiovisiva interattiva che stimola una riflessione sugli effetti delle innovazioni in campo produttivo e medico su di noi, raccontando come è cambiato il nostro fisico e interrogandosi sui possibili scenari futuri. Perché il cibo è uno stile di vita.
Il visitatore entra poi nella sala degli specchi, “Figure in forma”, dove vede come scienza e tecnologia abbiano migliorato le nostre condizioni di salute. Ma non basta: la salute dipende anche dalle scelte alimentari che facciamo.
Le “Ricette di innovazione” spiegano le conquiste più significative con cui il sistema agro-alimentare italiano risponde alle sfide presenti e future dell’alimentazione.
Attraverso il barcode presente sull’adesivo stampato nella sala del juke-box, il visitatore può approfondire i temi del percorso o concludere la visita condividendo la propria visione dell’alimentazione sostenibile. Come? Attaccando il suo adesivo su una grande bilancia che simboleggia l’equilibrio del sistema.
Questa è la proposta di “Fab Food. La fabbrica del gusto italiano” per aiutare le giovani generazioni e le famiglie ad abbracciare una cultura consapevole sull’alimentazione sostenibile, dove ognuno fa la sua parte, senza soluzioni facili, ma con la piena fiducia nella scienza e nelle istituzioni.