Botter Massimo |
Novecento in Baviera
John Axelrod dirige laVerdi nei Carmina Burana
di Orff e ne I tiri burloni di Strauss. E ancora
in una prima assoluta di Massimo Botter, guest star
il percussionista italo-francese Paolo Bettinelli
Giovedì 18 e domenica 21 giugno
Auditorium di Milano, largo Mahler
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Coro di voci bianche de la Verdi
Percussioni Paolo Bettinelli
Direttore John Axelrod
Si apre il periodo estivo de laVerdi, con 12 programmi sinfonici in calendario due volte alla settimana ogni giovedì (ore 20.30) e domenica (ore 18.00), dal 18 giugno al 6 settembre.
Il primo appuntamento, giovedì 18 (ore 20.30) e domenica 21 giugno (ore 18.00), non poteva che riservare al pubblico dell’Auditorium di Milano una “ricetta” davvero speciale. Sotto la guida di John Axelrod, infatti, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi ripropone un grande classico del Novecento: i Carmina Burana di Carl Orff, che mancavano da quattro anni dalla sala di largo Mahler. Sul palco, anche Coro Sinfonico e Coro di Voci bianche, rispettivamente diretti da Erina Gambarini e Maria Teresa Tramontin, oltre ai solisti Giuliana Gianfaldoni (soprano), Filippo Mineccia (controtenore), Christian Senn (baritono) .
Ad affiancare il capolavoro di Orff, oltre al poema sinfonico Till Eulenspiegels lustige Streiche (I tiri burloni di Till Eulenspiegel) di Richard Strauss (altro grande bavarese), una prima assoluta commissione de laVerdi: Les Jeux d’Arlequin del lombardo Massimo Botter, che vedrà salire sul palco dell’Auditorium, per questa première, il percussionista italo-francese Paolo Bettinelli.
(Biglietti euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; biglietteria via Clerici 3 (Cordusio), orari apertura: lun – ven ore 10.00 – 19.00, sab ore 14.00 – 19.00, tel. 02.83389.334; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
Cene dopo concerto
Con la programmazione estiva, la cena dopo-concerto del venerdì viene spostata alla domenica (ore 20.00 circa), sempre al M.A.C. di piazza Tito Lucrezio Caro (€ 35 a persona, tutto compreso, prenotazione obbligatoria). Info e prenotazioni: e-mail: info@auditoriumdimilano.org, tel. 02.83389334/401/402/403 o alle biglietterie in Auditorium e via Clerici 3.
Sempre domenica, in alternativa, ci sarà la possibilità di cenare sul tram storico ATMosfera, per godersi Milano da una prospettiva particolare, restando comodamente serviti al tavolo (euro 45,00 tutto compreso); info e prenotazioni: tel. 02/83389331/238; e-mail: abbonati@laverdi.org .
Programma
Till Eulenspiegels lustige Streiche (I tiri burloni di Till Eulenspiegel) è un poema sinfonico di Richard Strauss, composto tra il 1894 e il 1895.
Racconta gli scherzi e le avventure di un personaggio di fantasia molto popolare in Germania, Till Eulenspiegel. I due temi che rappresentano Till sono interpretati dal corno e dal clarinetto: il tema del primo è una melodia che procede cadenzata fino al suo culmine per poi ricadere e terminare in tre note lunghe e forti, decrescenti in scala; il tema del clarinetto è invece più complesso, come a suggerire un burlone intento a preparare i suoi scherzi.
Les Jeux d’Arlequin è una creazione nata dopo aver incontrato Claudio Bettinelli percussionista italo-francese membro dell’Ensemble Orchestral Contemporain. Nel 2010 infatti una collaborazione con loro, in occasione dell’esecuzione di un altro mio brano, mi portò a conoscere questo “pirotecnico” percussionista il quale mi propose di vedere, studiare le sue tavole e lavorare insieme per creare qualcosa intorno a questi strumenti piccoli, medi, grandi, terribilmente affascinanti. Da qui nacque il primo brano (commissione dell’EOC), Las Tablas, per percussione e 15 strumenti in cui vi è una grande interazione fra il solista e microgruppi interni all’ensemble stesso.
Non paghi, dopo un lavoro così complesso, ci si è lanciati nel secondo progetto, cioè lo sviluppo di un nuovo brano per grande orchestra di maggior durata e respiro: Les Jeux d’Arlequin appunto. Ciò ha portato ad una composizione completamente differente dalla precedente, nella quale il percussionista quasi non interagisce con le “famiglie o i singoli” ma assume il ruolo di solista puro con degli “a solo” simili alle cadenze dei grandi concerti per pianoforte o per violino e orchestra.
di Massimo Botter
I Carmina Burana di Orff guardano indietro ad epoche passate, al Medioevo dei clerici vagantes e degli studenti goliardi, a spasso per l’Europa, a fare da sfondo a questo affresco sinfonico corale scritto da Orff tra il 1935 e il 1936. I Carmina Burana erano in origine una collezione di poesie medievali raccolte nel manoscritto Codex burnus, probabilmente redatto fra il 1220 e il 1250 in un territorio di lingua bavarese. I temi erano ispirati al gusto goliardico per l’irrisione, per gli inni bacchici, per la carica erotica e per la parodia blasfema come rifiuto della ricchezza terrena e condanna delle gerarchie ecclesiastiche, così lontane dalla spiritualità.
Avvalendosi della collaborazione dell’archivista e latinista Michel Hoffmann, Orff operò una selezione e una riduzione e montaggio dei testi, in latino, francese antico e tedesco medievale . Il risultato fu un libretto di cantata completamente nuovo per struttura ed espressione, musicato poi con estrema rapidità. Il successo della prima (Francoforte, 8 giugno 1937) fu strepitoso, nonostante la stroncatura dei critici del regime nazista, e praticamente continua a tutt’oggi. Preceduto da un prologo – la celebre invocazione di Fortuna signora del mondo – che viene ripreso anche alla fine della composizione, l’opera-oratorio è organizzato in tre parti, che trattano ognuna un tema della composita raccolta di canti: nella prima parte Prime vere la primavera e la natura, nella seconda In taberna il vino, e nella terza Cour d’amour l’amore. L’arcaismo armonico, il nutrito numero di strumenti a percussione, i ritmi incisivi alternati a parti di maggiore lirismo contribuiscono non poco a trascinare e coinvolgere l’ascoltatore.
Biografie
John Axelrod direttore. Con il repertorio estremamente vasto, i programmi innovativi e il carismatico stile direttoriale, John Axelrod continua a imporsi sempre più come uno dei direttori più interessanti del panorama odierno ed è richiesto dalle orchestre di tutto il mondo.
Dopo aver completato con successo la sua carica quinquennale come direttore principale della Luzerner Sinfonie Orchester e direttore musicale del Teatro di Lucerna ed essere stato nominato Direttore Musicale dell’Orchestre National des Pays de la Loire (ONPL), nell’aprile 2011 John Axelrod è stato nominato Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Dal 2001 ha diretto oltre 150 orchestre internazionali, 30 titoli d’opera e 50 prime assolute. Fra le orchestre con cui collabora regolarmente figurano la Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino, la NDR Symphony di Amburgo, la hr-Sinfonieorchester di Francoforte, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI Torino, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro San Carlo di Napoli, la Real Orquesta Sinfonica de Sevilla, la OSI di Lugano, la Camerata Salzburg, la ORF Radio Symphony e i Grazer Philharmoniker.
La sua attività operistica comprende nuove produzioni del Candide di Bernstein al Théâtre du Châtelet e al Teatro alla Scala, Flight di J.Dove per la Leipzig Oper, Tristano e Isotta ad Angers/Nantes. Per il Festival di Lucerna ha diretto le nuove produzioni di Kaiser von Atlantis, Rigoletto, Rake’s Progress, Don Giovanni, L’opera da tre soldi, Idomeneo. Nel 2014 ha diretto Evgenij Onegin al Teatro San Carlo di Napoli e inaugurato il Festival di Spoleto con il trittico: Erwartung, La Dame de Monte Carlo e La Mort de Cléopâtre.
Le prossime produzioni saranno la prima assoluta de Lo specchio magico di Fabio Vacchi al Maggio Musicale Fiorentino e la nuova produzione di Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny di Weill per l’Opera di Roma.
Appassionato sostenitore delle nuove generazioni di musicisti, John Axelrod collabora con diverse orchestre giovanili professionali, andando in tournée con la Schleswig Holstein Festival Orchestra al Festival di Salisburgo, l’Orchestra Giovanile Italiana in Italia, l’Accademia della Scala a Muscat, la Nord Deutsche Junge Philharmonie in Germania, la Sinfonia Iuventus in Polonia e la Vienna Jeunesse Orchester in Austria.
Axelrod incide regolarmente sia il repertorio di tradizione che quello contemporaneo per etichette quali Sony Classical, Warner Classics, Ondine, Universal, Naïve e Nimbus. L’ultimo progetto discografico Brahms Beloved per Telarc vede l’integrale delle Sinfonie di Brahms eseguite live con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, abbinate ai Lieder di Clara Schumann.
Laureato alla Harvard University nel 1988 e formatosi nella tradizione di Bernstein, ha studiato al Conservatorio di San Pietroburgo con Ilya Musin nel 1996 e ha partecipato al programma dell’American Symphony Orchestra League.
Claudio Bettinelli, percussioni. Diplomatosi nella classe di strumenti a percussione di Jonathan Faralli (Livorno), prosegue gli studi in Francia presso il Conservatoire National Supérieur de Musique et Danse de Lyon nella classe di Jean Geoffroy.
Partecipa per tre anni consecutivi all’Orchestra Sinfonica Internazionale dei Giovani UBS di Verbier (Svizzera) e all’Orchestra Giovanile Italiana. La sua curiosità musicale gli permette di svolgere attività nel campo della musica classica, musica contemporanea, teatro musicale, improvvisazione e informatica musicale. Collabora con varie strutture tra cui l’Opera di Lione, l’Orchestra Nazionale di Lione e il centro Tempo Reale fondato da Luciano Berio.
Crea con Romèo Montéiro e Maxime Echardour il Trio de Bubar, sul principio d’interazione di forme artistiche (teatro, danza, pittura, immagine e suono). Il Trio de Bubar è stato invitato alla Biennale Musiques En Scène (Lyon), Cité de la musique (Paris), al Festivals “Fruits de Mhère” (Mhère), “Ecouter Voir” (Lyon), “Musiques libres” (Besançon), “Musiques demesurées” (Clermont-Ferrand), “Collinarea”(Lari), Tblissi (Georgie) , “IPEW” (Croatie), creando opere di compositori odierni tra cui Gérard Pesson, Vincent Rapha‘l Carinola et Stéphane Borrel.
Attualmente è il percussionista solista dell’Ensemble Orchestral Contemporain diretto da Daniel Kawka, invitato nei più grandi festival francesi e internazionali con il quale ha eseguito in prima mondiale decine di opere di compositori contemporanei tra cui Y. Tara, G. Battistelli, G. Amy, H. Dufour, I. Fedele, M. Botter, F. Paris e registrato diversi dischi tra cui una monografia di Boulez accolta con un Diapason d’or dalla critica.
Fa parte del collettivo Mezwej diretto da Zad Moultaka, con il quale ha realizzato diversi spettacoli tra cui D plac con il chitarrista Pablo Marquez e il ballerino Ziya Azazi svoltosi al festival d’Aix-en-Provence e diffuso dalla televisione franco-tedesca ARTE; e Tous les Hommes Dansent con il sassofonista Jo‘l Versavaud e il tenore Marc Manodritta, messo in atto al festival Al-Bustan a Beyrouth.
Collabora come solista per diversi compositori tra cui Zad Moultaka e Vincent Rapha‘l Carinola interpretando opere destinate ai festival Radio France, d’Aix-en-Provence, Présence, 38e Rugissants, Why note.
Ha concepito la musica per gli spettacoli Fragile on the edge e Cath 22 sulla coreografia di Jasna Vinovrski e Energy sulla coreografia di Ziya Azazi.
Svolge un’attività di ricerca pedagogica collaborando con diversi centri scolastici, sociali e musicali, sviluppando le interazioni tra l’informatica musicale, il gesto e l’improvvisazione musicale. Coopera con l’ensemble Odyssée con cui ha creato lo spettacolo OH ! , in collaborazione con la compagnia di danza Les Orpailleurs, eseguito in decine di teatri francesi tra cui l’ Opéra Bastille a Paris.
Collabora con l’Ensemble Musicatreize diretto da Roland Hayrabedian con cui ha creato Autre Rive de Zad Moultaka al festival d’Avignon, e con l’ensemble C-Barré diretto da Sebastien Boin.
Ha creato l’homme qui plantait des arbres sulla musica di Georges Boeuf e il testo di Jean Giono, con il sassofonista Jo‘l Versavaud e l’attrice Bénédicte Debilly.
Massimo Botter, compositore. Diplomato in Pianoforte, ha intrapreso gli studi di Composizione con Azio Corghi, diplomandosi nel 1996 con Alessandro Solbiati al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano e in Musica Elettronica con Riccardo Sinigaglia.
Vincitore di importanti concorsi nazionali e internazionali fra i quali il “XXI Premi Reina Sofia” di Madrid, il Premi Internacional “Orquestra Simfònica de Illes Balears”, il concorso Toru Takemitsu Composition Award di Tokyo e la Biennale di Lisbona. Ha partecipato a varie rassegne e festival di musica contemporanea fra i quali: Biennale di Venezia, Festival BBK (Bilbao), La Quincena Musical de San Sebastián, Théâtre de l’Opéra, S. Etienne, Le NEM Saison di Montréal, Milano Musica, RAI Nuovamusica, Rencontre de Musique Nouvelle di St. Irénée (Canada), MiTo SettembreMusica, Festival Internazionale di Santander.
Sue musiche sono state trasmesse da emittenti radiofoniche e televisive internazionali quali: Rai Radio3, RTVE, RTSI, NHK Tokyo, Radio Classica, Radio Beethoven de Chile, Radio Classica.
Molti i cd pubblicati, fra cui: Dettals (ACA 2000), Interpretenportrait (Zeitlang 2003), Agli inquieti spiriti (Stradivarius 2006), Around Messiaen (LIM 2009), Shortcuts (ORF – Ein-Klang records 2010), SCREAM (Stradivarius 2010) Tentative Wings (Verso 2011)
Ha insegnato Composizione, Musica Applicata alle Immagini e Analisi presso i Conservatori di Bologna, Salerno ed attuamente insegna presso il Conservatorio di Musica “F. Cilea” di Reggio Calabria.
Erina Gambarini, Maestro del Coro. Figlia d’arte, ha iniziato la sua attività artistica a 13 anni al Teatro alla Scala di Milano, come voce bianca, protagonista nell’opera di Britten Il giro di vite.
Dopo alcuni anni di intensa attività solistica, ha proseguito lo studio del pianoforte con il padre, lo studio del canto, come soprano, con Teresa Stich Randall a Vienna, direzione interpretazione corale e musica da camera con Marcel Couraud, tecnica vocale e interpretazione con Schmidt-Gaden. Ha collaborato con la RSI, la RAI, la Fenice di Venezia, Teatro Sociale di Como, Teatro Olimpico e Valle di Roma, Teatro Carignano di Torino, Verdi di Trieste, La Pergola di Firenze, Teatro Grande di Brescia. Ha inciso numerosi CD per Nuova Era, Carrara e Ricordi. Nel 1989 fonda il gruppo corale Canticum Novum, che in pochi anni si distingue per la qualificata e ricca attività artistica e parallelamente dirige vari gruppi strumentali. Nel 1996 inizia la sua collaborazione con il Maestro Romano Gandolfi, che nel 1998 la chiama come sua assistente e maestro del coro in occasione della costituzione del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, incarico che ricopre tuttora. Ha collaborato con molti direttori d’orchestra, tra i quali Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Gianandrea Gavazzeni, Aldo Ceccato, Ettore Gracis, Oleg Caetani, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Rudolf Barshai, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling, Leonard Slatkin, Nevil Marriner, Roger Norrington, Vladimir Fedoseyev, Robert King.
Dal 1997 è membro dell’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo per i suoi meriti artistici.
Maria Teresa Tramontin Maestro del Coro di Voci bianche. È mezzosoprano del Coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. E’ stata diretta da grandi maestri quali Chailly, Ceccato, Caetani, Flor, Barshai, Jurowski, Slatkin, Fedoseyev, Morricone, Veronesi, King, Abbado, Sir Marriner, Zhang, Rilling, Axelrod, Marshall, Jais, Grazioli. Ha collaborato con numerose orchestre, tra cui i Pomeriggi Musicali di Milano e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino; ha inciso cd, tra gli altri, con Placido Domingo, Andrea Bocelli, Juan Diego Florez, Lucia Aliberti.
Dirige da nove anni il Coro dei detenuti del Reparto dei tossicodipendenti “La nave” nel carcere di San Vittore di Milano che si esibisce in numerosi concerti.
Tiene il Corso di canto per stonati da quattro anni, attività promossa da laVerdi per dare la possibilità anche a chi è meno “dotato” vocalmente di avvicinarsi al mondo del canto in modo sereno e senza pregiudizi.
Dal 2008 è Maestro del Coro di Voci bianche della Fondazione Orchestra sinfonica e Coro sinfonico di Milano Giuseppe Verdi. L’11 settembre 2011, al Teatro alla Scala per l’apertura della Stagione sinfonica 2011/12 de laVerdi, ha diretto il Coro di Voci bianche nel War Requiem di Britten, insieme con l’Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi diretti da Zhang Xian. A dicembre 2011, assieme agli ensemble de laVerdi, ha partecipato alla tournée in Oman con il Coro di Voci bianche per la Carmen di Bizet, diretta Patrik Fournillier. Ancora al Teatro La Scala ha presentato nel 2012 il Coro di Voci Bianche nell’Opera Ivan Il Terribile di Prokofiev e nel 2013 nella Passione Secondo Matteo di Bach. Nella Stagione de laVerdi 2013/2014 ha preparato il Coro di Voci Bianche per l’esecuzione della Sinfonia n.8 di Mahler sotto la direzione di Riccardo Chailly.
Ha collaborato nella presentazione del trailer del nuovo film documentario per Expo 2015 di Ermanno Olmi. La stagione 2014/15 la vede impegnata come direttore del Coro di Voci bianche in importanti concerti quali: Mysterium di Rota diretto dal Giuseppe Grazioli; Passione Secondo Matteo di Bach diretta dal Ruben Jais; la Sinfonia n. 3 di Mahler diretta dal Peter Flor, Apocalypsis di e sotto la direzione di Marcello Panni; Carmina Burana di Orff e Terza Sinfonia di Bernstein diretti dal John Axelrod.
Si è specializzata in Musicoterapia alla Scuola di Artiterapie di Lecco.