Iaphet Elli 
A giugno il mondo si tinge di arcobaleno grazie al Pride, l’evento globale che celebra l’orgoglio della comunità LGBTQ+ e pone l’accento sulla difesa dei diritti civili. Un momento soprattutto di riflessione, ma anche l’occasione per fare festa sentendosi parte di una collettività trascinante.
La voglia di respirare in prima persona questo clima effervescente porta a una crescita nella domanda di alloggi e, per la comunità di host Airbnb, significa importanti opportunità di guadagno e la possibilità di contribuire all’economia locale. Dati alla mano, lo scorso anno nelle 40 principali destinazioni in tutto il mondo, gli host hanno guadagnato complessivamente più di 77 milioni di euro durante i weekend del Pride, con Roma all’ottavo posto della top ten delle città in cui gli host hanno registrato i ricavi maggiori[1].
Un andamento che riflette anche l’impegno di Airbnb nell’offrire una piattaforma che promuova diversità e inclusività: dal 2018 il numero di host a livello globale che utilizzano un linguaggio inclusivo LGBTQ+ è infatti cresciuto del 40%[2].
Costruire una community inclusiva
Airbnb crede fortemente nel potenziale della community e nell’importanza di creare spazi in cui tutti possano sentirsi accettati. Negli ultimi anni, ha introdotto una serie di programmi e policy per favorire l’inclusione e combattere la discriminazione.
Tra questi l’istituzione dell’Airbnb Community Commitment, che richiede a tutti coloro che utilizzano la piattaforma di impegnarsi a trattare chiunque con rispetto e senza giudizi o pregiudizi. Per entrare a far parte della Community, infatti, tutti i potenziali host e ospiti devono accettare il Community Commitment e seguire la Politica di non discriminazione. A testimonianza di ciò, ad oggi alle oltre 2,5 milioni di persone che hanno rifiutato di aderire al Community Commitment è stato negato l’accesso o sono state rimosse dalla piattaforma. Airbnb, inoltre, offre agli host una serie di suggerimenti per favorire l’inclusione per aiutarli ad accogliere gli ospiti con diversi background, in primis quelli provenienti da comunità storicamente emarginate.
10 stanze private per partecipare ai festeggiamenti come local
Se (anche) quest’anno avete deciso di partecipare alle celebrazioni del Pride e siete alla ricerca di un alloggio confortevole, bello e conveniente, la soluzione ideale è prenotare una stanza privata su Airbnb, per vivere le destinazioni come persone del luogo e fare nuove conoscenze in pieno spirito di condivisione.
Airbnb ha, infatti, appena lanciato la categoria Stanze, una rinnovata versione del concetto originale da cui l’azienda è nata. Questa nuova categoria comprende oltre 1 milione di annunci, con filtri e funzioni per la privacy per trascorrere in tutta sicurezza un’esperienza unica e autentica a casa di un host.
Siete pronti a farvi travolgere dall’onda arcobaleno? Da Milano a New York, passando per Parigi, Londra, Madrid, Praga e Berlino, trovate qui sotto 10 tra le più belle stanze prenotabili su Airbnb nelle più importanti città del Pride, da includere nella vostra wishlist per partire subito o salvarle per le prossime avventure.
Per celebrare il mese del Pride, Airbnb continua il suo impegno nel sostegno della comunità LGBTQ+, difendendo i valori dell’amore, dell’accettazione e della diversità che rendono il nostro mondo un posto meraviglioso. Su Airbnb chiunque è sempre benvenuto, indipendentemente da come si identifica o da chi sceglie di amare.
[1]Dato riferito alle celebrazioni Pride 2022.
[2] Dato riferito agli host che hanno utilizzato un linguaggio inclusivo LGBTQ+ nei loro profili il 1° gennaio 2017 rispetto al 1° gennaio 2023.
L’impegno di Airbnb per promuovere l’inclusività: dal linguaggio alla policy anti-discriminazione per host e viaggiatori. Nel 2022, gli host di Airbnb hanno guadagnato più di 77 milioni di euro accogliendo ospiti da tutto il mondo durante il Pride. 10 stanze private da prenotare su Airbnb per vivere le celebrazioni come veri local.
