ZELIG
CABARET
Viale
Monza 140 – Milano
Lunedì
27 APRILE – ore 21.30
MARIO
CASTELNUOVO
in
LEZIONI
DI INCENDIO
Mario
Castelnuovo – chitarra e voce
Giovanna
Famulari – violoncello – pianoforte – voce
Stefano
Zaccagnini – chitarre
Ingresso
tavolo 15€ – tribuna 12€
Infoline
e prenotazioni tel. 02.255.1774
Era
forse dai tempi del glorioso Teatro Canzone di Giorgio Gaber che un cantautore
non decideva di mettere a nudo le proprie opinioni, le proprie passioni. Dopo la
recente pubblicazione del nuovo albumMusica
per un incendio,
Mario Castelnuovo, esponente storico della canzone d’Autore, lo fa attraverso
l’itinerario dei suoi successi conducendoci, fra racconti, sorrisi e
provocazioni verbali, ad un incontro ravvicinato con la nostra identità di
cittadini e uomini. Un recital coraggioso che lo vede in compagnia della
violoncellista e pianista Giovanna Famulari e delle chitarre di Stefano
Zaccagnini.
Romano,
esponente storico della canzone d’autore, la sua cifra stilistica è da sempre
una personalissima ricerca poetica. Prodotto dal leggendario e compianto Lilly
Greco, “Musica per un incendio” è una cavalcata di dodici brani che viaggiano
con la forza visionaria che solo le grandi firme sanno evocare. A cominciare dal
singolo “Annie Lamour”, una sorta di “bocca di rosa” del 2000, per passare a
“Gli amanti”, cruda e passionale o all’ironia malinconica di “Canto della povera
gente” o alla struggente “Santa Maria delle caramelle”, Castelnuovo ci
accompagna con la originale teatralità della sua scrittura, in un viaggio
appassionante di carne e spirito. Chiude “Trasteverina” come un’apparizione
laica, affidata alla voce di Bianca Giovannini, la Jorona, regina
dell’underground romano.
ZELIG
CABARET – Viale
Monza 140 – 20125 Milano – www.areazelig.it
Ingresso
tavolo 15€ – tribuna 12€
I
prezzi indicati si intendono senza consumazione ed eventuale prevendita
Infoline
e prenotazioni tel. 02.255.1774 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e
dalle 14.00 alle 18.00 – nelle sere di spettacolo anche dalle 18 alle 20.30 –
sabato e domenica dalle 18.00 alle 20.30)
Acquisti
ondine su www.ticketone.it
INIZIO
SPETTACOLO ore 21.30 – Ingresso consentito ai maggiori di anni 14
BIOGRAFIA
Mario Castelnuovo è nato a Roma
il 25 gennaio 1955. I suoi genitori sono di origine lombarda (il padre) e
toscana (la madre). Per un bel po’ di anni, durante gli studi universitari alla
facoltà di lettere, Mario canta e a compone testi e musica in forma privata. E
frequenta il folk studio.
Dello stesso periodo è la sua
amicizia con Amedeo Minghi che ebbe modo di sentire le sue canzoni e di proporlo
alla RCA. Con “Oceania” Mario si presentò a Domenica In (allora presentata da
Pippo Baudo) dove vinse per tre settimane consecutive la gara canora del
programma televisivo. Dopodiché, nel 1982, fu la volta di Sanremo, fra le nuove
proposte, con la canzone “Sette fili di canapa”.
La canzone dette anche il titolo
al primo album di Castelnuovo, “Sette fili di canapa”, uscito subito dopo la
kermesse sanremese. Un disco diventato ben presto un classico della musica
d’autore degli anni ’80. Prodotto da Amedeo Minghi che ha saputo trovare il
giusto sfondo musicale alle fantasie poetiche di Mario. L’album raccoglie e
testimonia quella che un po’ era la filosofia di vita di Mario all’epoca. Tra le
canzoni presenti: Viale dei persi. Al disco seguì una tournée con Marco
Ferradini e Goran Kuzminac.
Fu un’iniziativa patrocinata dal
Ministero della Difesa che si chiamava Caserme aperte: suonarono in tutte le
caserme degli alpini, girando nei pulmini dell’esercito, con tanta gente che per
la prima volta entrava all’interno di una struttura solitamente rigida come
quella militare per vederli cantare, poi si continuò tutta l’estate. Il festival
di Sanremo del 1984 rivela un Castelnuovo diverso dal “bel tenebroso” del primo
disco.
L’alone di mistero è sparito
lasciando spazio ad un cantautore di un certo spessore perfettamente integrato
nella “scuola romana”. “Nina” canzone piazzatasi al 6° posto a Sanremo (ma al 2°
nelle votazioni del GR1) è la canzone trainante del secondo omonimo album di
Mario, tanto da oscurare pezzi importanti come “Fiore di mezzanotte”, “Lo
schiaffo del soldato”, “Halley”.