EX-ANSALDO. LA CREATIVITA’ TROVA CASA. PRESENTATO IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELL’EX STECCA

Tajani: ”Sarà un luogo nuovo per Milano
punto di riferimento trasversale, multidisciplinare e attento ai linguaggi della
contemporaneità per l’incontro di idee e produzione creativa”

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Milano, 31 marzo 2015 – Partono a maggio i
lavori di ristrutturazione e riqualificazione per consegnare alla città uno
spazio totalmente dedicato alla creatività e all’innovazione. Presentato questa
mattina, dall’assessore alla Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico,
Università e Ricerca Cristina Tajani insieme con Matteo Bartolomeo, socio
fondatore di Avanzi e Make a Cube; Daniela Cattaneo, fondatrice di h+; Nicolò
Bini di Esterni e Valentina La Terza, di ARCI Milano, il nuovo progetto per  la
valorizzazione degli oltre 6mila metri quadri dell’Ex Stecca nel cuore di zona
Tortona.

“Innovazione,
inclusione e socialità trovano casa nello spazio Ex-Ansaldo. Si tratta di un
progetto ambizioso, di respiro internazionale, destinato a consegnare alla città
un luogo totalmente dedicato alla creatività e alle sue molteplici declinazioni,
da quella strettamente imprenditoriale a quella più ricreativa”. Così
l’assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico, Moda e Design
Cristina Tajani
che ha aggiunto: ”Quello che vogliamo offrire ai giovani
‘creativi’ e ai cittadini in generale è un luogo fisico e soprattutto uno spazio
di relazioni in cui confrontarsi e dialogare perché da questa commistione
possano nascere i prodotti, i servizi e le opportunità di domani capaci di
generare cultura, occupazione e sviluppo per la città”.

Il progetto architettonico e creativo ideato da
Arci Milano, Avanzi, esterni, h+, Make a Cube3 con la
collaborazione del Comune di Milano si sviluppa intorno al
concetto di trasformazione culturale e produttiva attenta a recepire i nuovi
linguaggi della contemporaneità
in costante divenire mettendo la cultura
al centro di ogni processo decisionale
come chiave per comprendere e
interpretare il mondo e le sue evoluzioni.
L’Ex-Ansaldo sarà una moderna “fabbrica” di produzione
culturale
dove incubazione, produzione e fruizione coesistono in un unico
spazio per la formazione, la creatività, gli eventi, l’impresa, la ristorazione
e il tempo libero. Al suo interno si producono idee e imprese, si copre tutto il
ciclo dei prodotti, per far sì che ricerca e sperimentazione possano diventare
motore di crescita sociale e culturale. Un acceleratore nella creazione di
brand culturali e di imprese della creatività del tessuto cittadino
per
sviluppare economia virtuosa e rigenerativa. Un luogo aperto a tutta la città
ma dal respiro internazionale
dove far crescere le proprie idee e i propri
progetti in una dimensione collettiva.

Il progetto di riqualificazione e
ristrutturazione firmato da onsitestudio prevede grandi spazi di
incontro, di studio, di riflessione e di lavoro – luminosi, fluidi, aperti anche
di notte – con laboratori e negozi, sale prova e palchi, serre e cucine. Tutti
collegati e in dialogo tra loro dove giovani e meno giovani possano
incontrarsi, comunicare, creare o semplicemente riposarsi. Spazi per lavorare in
piccoli o grandi gruppi in quello che sarà incubatore e laboratorio, banco di
prova e acceleratore per imprese e associazioni, per investitori di venture
capital ed early adopter, per progettisti e ricercatori.

Le due grandi sale al pianterreno
ospiteranno un bar-gastronomia sempre aperto, un bookshop, un
cinema-teatro,
diversi palchi a disposizione per presentazioni e
spettacoli live con un fitto calendario di eventi. Salendo al primo piano,
invece, sarà possibile immergersi in un mondo fluido e in continua evoluzione,
composto da diversi spazi sempre in sinergia tra loro: il co-working sarà
a stretto contatto con i laboratori, favorendo una contaminazione reciproca e
originale. L’ostello sarà una residenza per ospiti e artisti di
passaggio, un po’ come una seconda casa, un recapito provvisorio ma personale;
il ristorante, un mix tra laboratorio e azienda agricola, valorizzerà la
produzione e la trasformazione delle materie prime.

Il progetto architettonico e culturale
proposto si concentra sulla relazione tra le grandi aree ex-industriali, finora
vuote e in attesa di destinazione, e una serie di piccoli e grandi volumi che
contengono i servizi, accuratamente disposti, volti a creare una sorta di
microcittà fatta di slarghi, strade, grandi e piccole piazze popolate di giorno
e di notte.