Nell’annoin cui la battaglia di Waterloo del 1815 viene ricordata in tuttaEuropa, l’Hermitage Amsterdam riporta le lancette indietro nel tempo,durante gli anni decisivi prima di Waterloo, gli anni di NapoleoneBonaparte e di due suoi contemporanei: il grande amore Giuseppina e lozar Alessandro I, suo amico e nemico.
Con circa duecentomeravigliosi dipinti, sculture, oggetti personali, abiti e uniformi,oggetti d’arte applicata e armi impressionanti, si racconta la storia didue grandi sovrani e del potere femminile. Amicizia, guerra, amore epolitica sono i temi centrali, ma non viene trascurata la grandecollezione d’arte di Giuseppina, che vede tra gli altri opere di artistiolandesi e italiani del calibro di Potter, Van der Werff, Luini eCanova. I due uomini saranno presenza molto concreta all’interno dellamostra, per via della maschera mortuaria di Napoleone e del medaglionecontenente una ciocca di capelli di Alessandro. Buona parte dellacollezione di Giuseppina tornerà quindi all’Hermitage, e pezzi moltoimportanti saranno esposti per la prima volta in Olanda.
Un racconto in quattro atti
Lanarrazione comincia nel 1807, quando Napoleone e Giuseppina si vedevanoben poco a causa delle molte guerre condotte dal generale per tutto ilcontinente europeo. Giuseppina trascorre il periodo nella tenuta delproprio amato, Château de Malmaison, appena fuori Parigi. Quell’annoNapoleone sottoscrive un accordo con lo zar Alessandro, noto come Pacedi Tilsit, che stabilisce un cambiamento della situazione politica inEuropa e Asia. L’amicizia che ne scaturisce sembra personale e duratura:i due si lasciano dopo quindici giorni, scambiandosi continui cadeaudiplomatici negli anni successivi.
Il trattato però, intesocome un sigillo di “pace e amicizia per i secoli a venire”, sembra nondurare, e ha inizio una nuova guerra che ha come suo culmine la Campagnadi Russia napoleonica del 1812. Pochi altri momenti storici ebbero uncosì forte impatto come la ritirata dei francesi da Mosca. L’episodiopiù catastrofico per l’esercito napoleonico fu probabilmente ilpassaggio sulla Beresina completamente ghiacciata. Nel giro di pochigiorni, decine di migliaia di soldati persero la vita, oltre che inbattaglia, anche a causa di congelamento, annegamento e fame. Tra loroc’erano anche molti olandesi, come testimonia l’illustrazione di JanHoynck van Papendrecht, anch’essa in mostra. La drammaticità dellaCampagna di Russia è rappresentata in modo particolarmente penetranteanche da quattro grandi dipinti di Peter von Hess. Tutti i successi diNapoleone e la sua Grande Armata vedono un brusco arresto con questacampagna, che riduce a soli 30.000 uomini un esercito composto da600.000 combattenti.
Anche lo zar vede molte perdite, ma marcia su Parigi in qualità di vincitore. La sconfitta di Napoleone è totale, e viene bandito dal paese. A Parigi lo zar cerca di prendere contatto conl’ex imperatrice Giuseppina, che lo riceve a Malmaison. Tanti sono iracconti sull’incontro tra i due; quel che è certo, è che Giuseppinafece ad Alessandro il regalo più bello che uno zar possa desiderare: unantico cameo Gonzaga del terzo secolo a.C. In questa occasioneAlessandro invitò l’ex imperatrice a vivere a San Pietroburgo, maGiuseppina morì prematuramente poco dopo a causa di un’infezione allagola. Il resto è storia.
Lo zar non fu soltanto l’alleatovincitore, ma anche l’acquirente della famosa collezione d’arte diGiuseppina. All’epoca della morte dell’ex-imperatrice, la collezionecontava circa quattrocento opere, con lavori di maestri quali Potter,Metsu, Van der Werff, Rembrandt, Claude Lorrain, Luini, Schidone, DavidTeniers il giovane, Terborch, Canova. Molte delle opere furonoacquistate da Giuseppina stessa, altre le furono regalate da Napoleonecome trofei di guerra provenienti dai paesi conquistati. Per la cifra di940.000 franchi francesi, all’epoca astronomica, Alessandro siimpossessò nel 1815 di diversi dipinti e sculture. I figli diGiuseppina, Hortense e Eugène godettero della protezione di Alessandroe, una generazione più tardi, il nipote di Giuseppina sposò una Romanov,legando così le due famiglie. Molti pezzi della collezione ritrovanospazio all’Hermitage, dove raccontano una grande pagina della storiaeuropea.
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