CULTURA. MILANO OMAGGIA GIANFRANCO FERRE’ CON UNA MOSTRA DEDICATA ALL’ARCHITETTO DELLA MODA

Tajani e Del Corno: ”Uno stilista che ha
reso la moda e lo stile italiano apprezzato in tutto il mondo”

FOTO CREDITS: Luca Stoppini

Milano, 9 marzo 2015 – A 8 anni dalla
scomparsa di Gianfranco Ferré, Milano rende omaggio alla memoria e alla
creatività di uno dei creatori del Made in Italy della moda internazionale con
“La Camicia Bianca Secondo Me. Gianfranco Ferre’. La mostra, promossa dal Comune
di Milano (assessorato alle Politiche per il Lavoro, Moda e Design e assessorato
alla Cultura), organizzata e prodotta da Palazzo Reale e Fondazione Gianfranco
Ferré, in collaborazione con la Fondazione Museo del Tessuto di Prato, è curata
da Daniela Degl’Innocenti: aprirà i battenti dal 10 marzo al 1 aprile e sarà
ospitata nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.

“La mostra rappresenta un omaggio della
città a un grande interprete della moda italiana e al suo stile inconfondibile.
Uno stile che ha sempre escluso gli eccessi, legando la creatività a punti di
riferimento precisi e sicuri sia nelle forme, sia nei materiali e nei colori –
spiega l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Moda e Design Cristina Tajani
-. Un’esposizione utile soprattutto ai tanti giovani che si apprestano a muovere
i primi passi nel mondo della moda che possono apprendere un’autentica lezione
di stile e creatività per continuare la grande tradizione del Made in Italy”.

“La moda è spesso in grado di interpretare e
anche di anticipare non solo le tendenze ma anche i grandi cambiamenti che
attraversano la nostra società – ha detto Filippo Del Corno, assessore alla
Cultura-. E i grandi stilisti come Ferré sono i veri interpreti di questa
sensibilità che si traduce non solo nella bellezza dei vestiti ma soprattutto
nella capacità di creare uno stile in grado di incidere profondamente
nell’immaginario e di influenzare il costume e, a volte, il modo di vivere delle
persone”.

Concepita con l’intento di mettere in luce
la poetica sartoriale e creativa di Gianfranco Ferré, la mostra conduce il
visitatore attraverso diverse forme di lettura, alla scoperta della camicia
bianca, vero e proprio paradigma dello stile Ferré, evidenziandone gli elementi
progettuali più innovativi e le infinite, affascinanti interpretazioni. Presenza
costante che corre come un fil rouge lungo tutta la sua carriera, la camicia
bianca  è stata definita  dallo stesso stilista “segno del mio stile” oppure
“lessico contemporaneo dell’eleganza”. Il percorso espositivo gioca con la
suggestione e la valorizzazione di elementi diversi, a corollario dei capi
indossati su manichino: disegni, dettagli tecnici, bozzetti, fotografie,
immagini pubblicitarie e redazionali che raccontano lo stile dell’architetto
della moda.

Il cuore della mostra vive nel centro della
grande Sala delle Cariatidi, dove le ventisette camicie bianche, piccolo
esercito di capolavori sartoriali, testimoniano silenziosamente vent’anni di
genialità creativa e progettuale. Esposte rispettando la cronologia della loro
nascita, le camicie sono sculture bagnate da luce pensata per consentire al
bianco di accendersi in diverse tonalità e alle ombre di fare da contrappunto,
per ottenere un suggestivo effetto plastico. Taffetà, crêpe de chine, organza,
raso, tulle, stoffe di seta o di cotone, merletti e ricami meccanici, impunture
eseguite a mano, macro e micro-elementi si susseguono in un crescendo di
maestria ed equilibrio.

Ai lati della grande sala espositiva sono
presenti disegni tecnici, bozzetti, scatti di grandi maestri della fotografia,
immagini pubblicitarie e redazionali provenienti dall’Archivio della Fondazione
Ferré.

A chiudere il percorso, un sistema di
immagini realizzate da Luca Stoppini, che sottolinea ancora una volta  come la
 leggerezza e il movimento aereo  siano una precisa chiave di lettura
 dell’intero progetto.

Edito da Skira, un libro-catalogo, la cui
direzione artistica è di Luca Stoppini, accompagna la mostra. Il volume
approfondisce i temi dell’esibizione con il saggio introduttivo di Daniela
Degl’Innocenti e gli  interessanti contributi di personaggi e protagonisti dello
stile, della moda e dell’architettura italiana quali Quirino Conti, Anna Maria
Stillo Castro, Margherita Palli, Daniela Puppa e Franco Raggi, che raccontano ed
interpretano la visione creativa e progettuale del grande stilista-architetto.
Chiude un intervento di Alessandra Arezzi Boza sul significato dell’heritage
nelle attività della Fondazione  Gianfranco Ferré.