Molfetta 18 febbraio 2015
Talento, spiritualità e solidarietà
in Un progetto per te –
Nigeria
“Far
vibrare le corde dell’anima”
è una affermazione spesso abusata ma descrive perfettamente quanto accaduto lo
scorso sabato in Cattedrale grazie alla serata “Un
progetto per te – Nigeria: Una Missione a Servizio Della Vita”.
Una
manifestazione che definire spettacolo potrebbe essere riduttivo: talenti puri
nella musica, nel canto nella danza che hanno creato un’autentica sinfonia di
lode al Signore. Un evento unico, ideato da Anna Mezzina e curato da Luisa
Moscato, con una grande finalità benefica: attrezzare il reparto di maternità
dell’Ospedale diocesano Madonna Catholic Hospital di Umuhaia, in Nigeria, nonchè
qualificare l’Assistenza Sanitaria e renderla accessibile anche alle famiglie
più povere del paese africano. Artefice del progetto al comunità delle Suore
Oblate di San Benedetto Giuseppe Labre di Molfetta.
La
serata ha preso il via con un filmato che ha presentato la nostra idea di Africa
(stupendi paesaggi e natura incontaminata), la realtà dell’Ospedale diocesano di
Umuhaia e ciò che si auspica: sorrisi e gioia sui volti dei bimbi e delle
famiglie africane.
L’arte
e la spiritualità hanno fatto il resto. Nel corso del concerto, presentato da
Luisa Moscato, si sono alternati momenti di canto e di danza eseguiti da alcuni
tra i maggiori artisti cristiani (tutti intervenuti gratuitamente) accomunati
dalla partecipazione all’Anno Domini Multifestival, la rassegna che si svolge
annualmente ad Oropa (in provincia di Biella). La stessa regista/presentatrice
ha invitato i presenti a prendere parte alla quindicesima edizione cella
manifestazione che si svolgerà dal 24 al 27 luglio nella cittadina
piemontese.
Travolgente
l’esibizione dell’Anno
Domini Gospel Choir,
formazione corale torinese di testimonianza cristiana a carattere
interconfessionale continuamente impegnata in concerti e rassegne internazionali
di Musica Gospel; molti lettori li ricorderanno per la partecipazione al
Festival di Sanremo 2014 con Raphael Gualazzi & The Bloody Beetrots.
A
dirigere la corale Aurelio
Pitino,
artista/vocal coach nonchè Presidente dell’Associazione Anno Domini Artisti
Cristiani d’Europa, voce solista dal particolarissimo timbro.
Eccezionale
l’esibizione di Yvonne
Sinclair,
la cantante londinese co-fondatrice del Gospel Singers Incognito Choir, che ha
proposto, tra l’altro, la dolce e intensa esecuzione del brano I love Lord (Io
amo il Signore).
Altrettanto
coinvolgente l’esibizione di Roberto
Bignoli.
Il cantautore milanese che ha al suo attivo 11 album
e ha vinto 5 UCMVA Unity Award, il premio statunitense dedicato alla musica
cristiana internazionale, ha proposto due brani: “Ballata a Maria” (molti
lettori la conosceranno come sigla mondiale di Radio Maria) e “Concerto a
Sarajevo”, brano che ricorda il suo viaggio nella città assediata con la
carovana della Caritas. Immancabile, dunque, il riferimento a don Tonino Bello
nell’intervento di Roberto Bignoli che, soprattutto, ha portato la propria
esperienza di conversione narrata nel libro “Il mio cuore canta” Edizioni
Piemme-Incontri
A
sottolineare alcuni brani, le coreografie curate da Anna
Mezzinaed
eseguite dal Corpo di Ballo della scuola di danza Danzarte,
ai quali si è unito il bravissimo ballerino e coreografo barese Marco
Cagnetta (che
vanta la vittoria di tre Titoli Nazionali nella Brack Dance e nella danza Hip
Hop).
Allo
spettacolo hanno collaborato anche autentici talenti molfettesi come Mimmo
Amato,
poeta, attore e regista, tra l’altro redattore della rivista “La Vallisa”, e le
giovanissime Lucia
Capurso e Sara
Paparella che hanno cantato “Vedrai miracoli”, brano
tratto da “Il Principe d’Egitto”, mostrando di non aver nulla da invidiare a
professioniste del settore.
Un
momento molto toccante, che ha risvegliato tanti ricordi in tutti i presenti, è
stata l’esecuzione di “Un’ala di riserva”, la stupenda preghiera di don Tonino
musicata da Felice
Spaccavento.
Proprio
il giovane medico l’ha eseguita mentre Anna Mezzina ne rimarcava i profondi
significati con la sua coreografia.
Una
serata che ha trasformato la Cattedrale in una sorta di “anti Sanremo” (senza
nulla togliere alla bellezza della musica secolare, che tutti ascoltiamo
quotidianamente): cancellato ogni divismo per porre attenzione ai contenuti e ai
talenti.
Isabella
de Pinto