La mostra prende forma seguendo un
percorso che vuole presentare il racconto della vita artistica di uno
degli interpreti più affascinanti della cultura figurativa
mediterranea: Antonio Santacroce. Pittore e scultore contemporaneo,
presente sulla scena artistica italiana ed europea da decenni,
apprezzato da collezionisti e critici, nonché soggetto di
innumerevoli pubblicazioni, Santacroce diventa l’occasione di un
racconto fantastico e visionario dove i miti e le leggende
archeologiche del mediterraneo riemergono grazie alla linfa vitale
data da un segno elegante, dall’intervento creativo su un blocco di
creta oppure, semplicemente, dal tocco fugace di una spatola intrisa
di colore.
Il progetto dell’evento nasce in seno
alle feste Agatine sponsorizzate dall’UNESCO, riconosciute come
occasione di divulgazione culturale a forte impatto locale ed
internazionale
La mostra si propone,infatti, come
evento espositivo che illustra l’intera produzione dell’artista e
contemporaneamente, come l’occasione per fare del Castello Ursino,
luogo simbolo della città, un centro propulsore di cultura
figurativa in cui l’iconografia della tradizione “agatina”
trova un nuovo e inedito spazio.
Nello specifico, l’evento si prefigge
di raggiungere un pubblico eterogeneo, la cui attenzione verrà
catalizzata dal fascino dei temi figurativi realizzati dall’artista
che da soli hanno dimostrato avere grande forza attrattiva.
Inoltre, le attività di promozione e
didattica proposte a corredo dell’evento, aggiungeranno alla mostra
l’articolazione specifica per colpire emozionalmente, inducendo lo
spettatore a vivere un’esperienza sensoriale e formativa.
Il legame dell’artista con la città
di Catania offre l’occasione per la messa in atto di un circuito di
valorizzazione e fruizione delle caratteristiche storico-artistiche
del luogo. Le opere di Santacroce diventano la lente attraverso cui
leggere l’essenza artistica, archeologica e culturale di Catania.
L’esperienza artistica di Santacroce
si dipana per mezzo di un percorso che affonda le proprie radici
nelle primissime opere degli anni Sessanta, per approdare alle ultime
sperimentazioni di ineffabili cromie. L’evento espositivo
ricostruisce l’evoluzione espressiva e la riflessione personale
dell’artista fondate sulla rappresentazione umana e della sua
esplicita indipendenza rispetto alla contemporanea scena artistica.
Disegni, grafica, ceramica, scultura e dipinti diventano la materia
per dar vita ad un corpo espositivo che offre all’osservatore
l’occasione di vedere il continuo mutare creativo del segno, della
materia e della forma senza mai ripetersi, arrivando ad esiti
inaspettati anche dinnanzi ai temi più tradizionali come: la “Diva
Agata”.
L’allestimento, oltre a valorizzare
il nuovo spazio espositivo del Castello Ursino, un luogo
significativo inaugurato per l’occasione, interpreta in chiave
scenografica il caratteristico processo compositivo dell’artista.
La disposizione delle opere in sequenza, prospetticamente sovrapposte
e sospese secondo l’ordine: segno, materia, forma, ricostruisce
l’atto creativo dell’artista. Attraverso l’evoluzione dei tre
temi, il visitatore viene accompagnato all’interno del percorso
espositivo che racconta il “modus operandi” di Antonio
Santacroce, procedendo nella lettura delle opere per strati, in un
itinerario catartico che culmina nell’opera la “Diva Agata”.
La mostra sarà visitabile sino al 30 marzo 2015 lun/domenica 9,00/19,00