Una voce che ha mantenuto la freschezza dei suoi vent’anni, e che ora, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, si prepara a risuonare nell’incantevole cornice di piazza del Campidoglio, il cuore di Roma. Il 24 giugno, con il calar del sole sul più maestoso dei sette colli romani, Edoardo Vianello, icona musicale italiana, celebrerà questo importante traguardo. Alle 19:00, davanti alla maestosa statua di Marco Aurelio e dinanzi ad un pubblico di tutte le età, il cantautore, attore e interprete diventa narratore della propria storia artistica, ripercorrendo una carriera che si estende oltre sei decenni tra musica, cinema e televisione. Questo concerto-evento a ingresso libero vedrà Vianello esibirsi con una band di dieci elementi, offrendo al pubblico i pezzi più celebri del suo repertorio, come “I Watussi”, “Abbronzatissima” e “Guarda come dondolo”, senza dimenticare brani che ha composto per altri artisti, come “La partita di pallone” di Rita Pavone, e successi degli anni Settanta interpretati con Wilma Goich.
Le canzoni di Vianello sono state tradotte in diverse lingue, i suoi film-musical hanno segnato l’immaginario collettivo di molti italiani, e il suo stile unico ha influenzato le estati di ieri e di oggi, con alcune sue hit remixate più volte. La storia di Vianello è stata documentata in numerosi libri, ma ciò che continua a sorprendere è il timbro unico della sua voce e l’energia di un eterno giovane ribelle che trasmette gioia e leggerezza attraverso la musica. Assistere a una sua performance dal vivo è il modo più autentico per immergersi in questa esperienza: Roma, in questo, è pronta a regalare (e regalarci) un momento indimenticabile! L’evento è patrocinato da Roma Capitale.
EDOARDO VIANELLO (Fonte: Wikipedia)
Figlio del poeta futurista Alberto Vianello, Edoardo inizia a esprimere il suo talento musicale in tenera età, suonando una fisarmonica regalata al fratello e componendo melodie originali.
Mentre studia ragioneria, suona la chitarra in orchestre locali, ma il suo debutto ufficiale come cantante avviene il 22 aprile 1956, al Teatro Olimpico di Roma, allora noto come Teatro Flaminio. Durante uno spettacolo scolastico, Edoardo emula il celebre Golden Gate Quartet, esibendosi in un quartetto che omaggia il brano “Jerico” e “Musetto” di Domenico Modugno, presentato quell’anno a Sanremo.
Il salto nel professionismo arriva nel 1959 nella compagnia teatrale di Lina Volonghi, Alberto Lionello e Lauretta Masiero, dove recita e canta in “Mare e Whisky” e “Il Lieto Fine”, con musiche di Piero Umiliani ed Ennio Morricone. L’incontro con Teddy Reno lo porta a conoscere il paroliere Carlo Rossi, con cui inizia una prolifica collaborazione. Il suo primo singolo, “Ma guardatela”, esce nello stesso anno.
Segue il singolo “Umilmente ti chiedo perdono”, scritto con l’attore Gianni Musy, e “Siamo due esquimesi”, ispirato al film “Ombre bianche”. Partecipa al Festival di Sanremo 1961 con “Che freddo!”, brano che, nonostante un discreto successo, lo rende noto al grande pubblico.
La sua prima apparizione televisiva di rilievo è nel programma “Studio Uno”, dove il 4 novembre 1961 presenta il suo primo grande successo “Il capello”. La canzone lo consacra come cantautore allegro e spensierato, un tratto distintivo della sua carriera. I suoi brani diventano parte della colonna sonora degli anni ’60, con arrangiamenti di Ennio Morricone che arricchiscono il valore delle sue composizioni.
Nel 1962, i successi “Pinne fucile ed occhiali” e “Guarda come dondolo” entrano nella colonna sonora del film “Il sorpasso” di Dino Risi, consolidando la sua fama. Poi, nel 1963, scrive “La partita di pallone” per Rita Pavone e pubblica i singoli “Abbronzatissima” e “I Watussi”.
Nel 1964, “O mio signore” raggiunge la cima delle classifiche, seguito da “Hully gully in 10” e “Tremarella”. “Da molto lontano”, del 1965, viene considerata da Vianello la sua miglior opera. Partecipa nuovamente a Sanremo 1966 con “Parlami di te”, in coppia con Françoise Hardy.
Dopo un grave incidente nel 1966, si allontana momentaneamente dalle scene. Nel 1967 sposa Wilma Goich, e nel 1969 fonda la casa discografica “Apollo Records”. Negli anni ’70, crea il duo I Vianella con la moglie, ottenendo grande successo.
Nel 1978 si separa da Wilma Goich, e nel 1981, con il ritorno di interesse per la musica degli anni ’60, riprende la carriera solista. Nel 2014, il duo I Vianella si ricostituisce, pubblicando “C’eravamo tanto amati…”.
Partecipa al film “Sapore di Mare” nel 1982, e nel 1991 sposa Vania Muccioli, con cui avrà il secondo figlio. Nel 1996, celebra i quarant’anni di carriera con un concerto a Roma e, nel 1998, si separa dalla seconda moglie.
Nel 2003, Brusco rilancia “Abbronzatissima” in versione rap. Nel 2005, appare nel reality “Il Ristorante”, e nel 2006 sposa Elfrida Ismolli, celebrando i cinquant’anni di carriera con due concerti a Roma.
Nel 2008, Vianello pubblica “Replay”, reinterpretando successi degli anni ’60. Nel 2013, organizza un tributo a Franco Califano con il concerto “Non escludo il ritorno” a piazza del Popolo, Roma.
Nel 2016, festeggia i 60 anni di carriera con un concerto a Campidoglio, e nel 2017, partecipa al programma “Non è mai troppo tardi” e pubblica “Vecchio Twist” con i “Quisisona”.