Oltre a vari tipi di leucemie può causare anche la sindrome di Schinzel-Giedion: scoperto il funzionamento di SETBP1, un oncogene in grado di alterare la trascrizione di altri geni. Nel 2012 il gruppo di ricerca diretto dal professor Carlo Gambacorti-Passerini, professore di Ematologia all’Università di Milano-Bicocca e direttore dell’Unità di Ematologia presso l’Ospedale San Gerardo, ASST di Monza, identificò il gene SETBP1 come nuovo oncogene alla base della crescita di leucemie mieloidi, sia acute che croniche, e il lavoro fu pubblicato sulla rivista “Nature Genetics”. Dopo cinque anni di lavoro, che hanno visto il coinvolgimento di oltre dieci ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, di numerosi collaboratori da altri Atenei italiani, francesi, finlandesi e il finanziamento da parte dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), la funzione del gene – sia di quello normale che della controparte mutata – è stata finalmente chiarita.
La nuova ricerca è stata appena pubblicata sulla rivista “Nature Communications” e sarà presentata in sessione plenaria a Stoccolma al congresso dell’Associazione europea di Ematologia il 17 giugno (SETBP1 induces transcription of a network of development genes by acting as an epigenetic hub, DOI: 10.1038/s41467-018-04462-8).
SETBP1, oltre a essere associato a diverse leucemie, può provocare la sindrome di Schinzel-Giedion a seguito di mutazioni nelle cellule germinali. Questa grave malattia può compromettere la funzionalità di molti organi. Il professor Gambacorti-Passerini spiega che, fino a poco tempo fa, si riteneva che la proteina SETBP1 inibisse la proteina PP2A tramite interazioni dirette. Tuttavia, si è scoperto che le funzioni di questo gene sono più ampie e complesse.
Questa nuova comprensione origina dalla scoperta che la proteina SETBP1 umana può legarsi al DNA, una caratteristica precedentemente ignota. L’impiego di big data e di avanzate tecniche di Next Generation Sequencing (NGS) ha permesso al dottor Rocco Piazza, membro del team di ricerca ed esperto di NGS, di delineare il complesso di proteine coinvolte non solo nel legame con il DNA, ma anche nella sua trascrizione. La mutazione di SETBP1 aumenta i livelli della proteina e di conseguenza quelli dei geni da essa regolati, influenzando la trascrizione genica.
SETBP1 è ora riconosciuto come un gene che modifica la trascrizione di altri geni e gioca un ruolo cruciale nel “controllo epigenetico della trascrizione genica”. Carlo Gambacorti-Passerini sottolinea che questa scoperta non solo arricchisce la nostra conoscenza del funzionamento dei geni, ma apre anche la strada a potenziali trattamenti. Farmaci capaci di correggere la disfunzione causata da mutazioni nel SETBP1 potrebbero essere impiegati per trattare pazienti affetti da leucemie legate a tale mutazione. Sono necessarie ulteriori ricerche per sviluppare queste terapie.
Per ulteriori informazioni, si invita a consultare le fonti specializzate.
www.unimib.it
www.asst-monza.it