Il 9 maggio 2014 alle ore 19.30 viene
inaugurata la mostra “L’atelier romano di Giovanni Hajnal”
presso l’Istituto Balassi – Accademia
d’Ungheria in Roma.
La figura più nota e forse di
maggiore influsso, per quanto riguarda la presenza dell’arte visiva ungherese a
Roma, fu János Hajnal (1913-2010). Il giovane artista di eccellente talento,
allievo di Vilmos Aba-Novák, si stabilì a Roma nel 1948, dove visse e operò,
col nome di Giovanni Hajnal, fino alla sua morte, avvenuta nel 2010. Risulta
quasi impossibile mettere insieme lo straordinariamente vasto operato di
Hajnal. Le sue opere più note sono le vetrate della Basilica di Santa Maria
Maggiore di Roma, dell’Aula delle udienze Pontificie Paolo VI del Vaticano e
del Duomo di Milano, nonché i mosaici della Chiesa di San Leone Magno di Roma.
Tra le centinaia di artisti
ungheresi passati nella Città Eterna nel corso degli ultimi due secoli, forse
nessuno riuscì ad inserirsi nell’arte di Roma quanto Hajnal. Nelle sue opere si
incontrano due grandi dimensioni della cultura europea, il Nord e il Sud:
Hajnal fu un ”pittore nordico” che divenne tutt’uno con l’Italia e con il
Mediterraneo. Portò a Roma ciò che lì mancava e questo lo fece con la sua
geniale forza creativa, in modo tale che Roma e l’Italia lo avvertirono come
qualcosa che era sempre appartenuto loro. Il mondo creativo di Hajnal è un
insieme di umiltà, di enorme conoscenza professionale e di simbolismo mutuato
dagli artisti medievali, nonché di un linguaggio incredibilmente fecondo e
tutt’ora valido nell’arte moderna. Grazie alla sua cultura letteraria e
musicale, le sue vetrate, i suoi mosaici, le sue illustrazioni per i libri, non
sono mai decorazioni bensì delle interpretazioni di pieno valore.
Dunque non c’è bisogno di
”redimere” Hajnal, poiché al di fuori di Amerigo Tot non vi è alcun altro
artista ungherese così presente in Italia quanto lui. C’è bisogno di scoprire
piuttosto ”l’altro” Hajnal. L’arte di Hajnal è molto più complessa e molto più
estesa delle note vetrate e dei mosaici. L’obiettivo della mostra all’Accademia
d’Ungheria in Roma è quello di illustrare le nuove dimensioni dell’arte di
Hajnal, accanto a quelle sacre quelle personali, accanto alle opere progettate
per spazi pubblici quelle della sfera privata e delle lotte interne
dell’artista.
La tematica della
mostra “L’atelier romano di Giovanni Hajnal” si divide in tre parti. Nella
prima sala troviamo alcune illustrazioni delle serie di “Trilussa” e di “Regola Sanitaria”. A queste vengono aggiunte altre due
opere eseguite con la tecnica batic nella prima fase dell’artista. Il
centro della mostra sono gli autoritratti e quei dipinti che ci fanno conoscere
Hajnal tramite un’autoriflessione. Nella terza sala si possono ammirare disegni
colorati di “animali”. Essi vogliono stupirci ed affascinarci e spingerci ad
esprimere i sentimenti umani, conflitti interne, i brividi della paura e
dell’essere rinchiuso. La maggior parte delle opere non era mai stata esposta
al pubblico. In occasione della mostra sará pubblicato un catalogo con un
saggio di Kata Balázs, storica d’arte e curatrice.
I curatori della mostra
sono Kata Balázs e Pál Németh. L’installazione è stata
realizzata con il sostegno del Ministero delle Risorse Umane di Ungheria
e del Fondo Nazionale Culturale (NKA), e con il patrocinio dell’Ambasciata
di Ungheria presso la Santa Sede e del Pontificio Consilio della Cultura.
La mostra sarà inaugurata dal prof. László
Csorba, direttore generale del
Museo Nazionale Ungherese (Budapest).
La mostra rimarrà
aperta fino al 15 giugno presso la Galleria dell’Istituto Balassi – Accademia d’Ungheria in Roma(via Giulia, 1), ingresso libero con seguente orario: lun-ven
10.00-19.30, sab 10.00-12.30 e 13.30-19.30, dom 10.00-12.30 e 13.30-18.00.
Per ulteriori informazioni: 066889671
www.roma.balassiintezet.hu
www.facebook.com/Accadung