LA NOTTE DEGLI ULTIVI e IL VANGELO SECONDO PILATO di Èric-Emmanuel Schmitt dal 16 al 18 aprile, SALA BARTOLI dello Stabile regionale

Due
testi di
Èrich-Emmanuel
Schmitt per riflettere da originali punti di vista sui temi della Passione di
Cristo: regista e interprete Christian Poggioni. La notte degli ulivi e Il
Vangelo secondo Pilato vanno in scena alla Sala Bartoli dal 16 al 18 aprile per
il cartellone altripercorsi dello Stabile regionale
.

Un
dittico di testi diÈrich-Emmanuel
Schmitt che guardano da un’angolazione singolare e profondamente
umana alla figura e alla storia di Gesùdi Nazareth:èquanto propone lo Stabile regionale nella settimana della
ricorrenza pasquale.

Si
inizieràmercoledì16 aprile alle ore 21
alla Sala Bartoli con La notte degli ulivi ed il giorno successivo si
proseguiràl’itinerario
con Il Vangelo secondo Pilato entrambi atti unici del grande autore
francese, uno fra quelli di maggior successo nel panorama della drammaturgia
europea contemporanea, i cui testi sono vincitori di premi, prestigiosi come il
Premio Molière
e il Gran Premio del Teatro dell’Académie
Française.
Venerdì18 aprile, i due testi
verranno rappresentati consecutivamente, rispettivamente alle 18 e alle 21 in
modo da rappresentare un unico momento di riflessione su questi argomenti.

Una
riflessione interessante e priva di retorica, messa in scena con freschezza e
profonda competenza da Christian Poggioni, attore e regista impegnato sia sul
piano della creazione artistica che su quello della formazione teatrale.

La
notte degli ulivi
èraccontata da un unico
punto di vista, quello di Jeshua (Gesùdi Nazareth) un personaggio dal tratto profondamente umano.Èun ebreo vissuto in una
Galilea in cui erano frequenti i falsi Messia ed egli per primo viv un
conflitto potente fra umano e divino, fra morte e vita, fra dolorosa angoscia e
gioia di vivere.

Da
solo, sul Monte degli Ulivi, Jeshua dubita: di séinnanzitutto. Di quanto sa e della strada che ha scelto di
seguire, della sua stessa autorevolezza:«come posso
arrogarmi il compito di parlare in nome di Dio?». Ripensa–incalzato dall’angoscia
e dalle responsabilitàche sièassunto–alla propria vita, all’infanzia
a Nazareth, ad un amore giovanile, all’incontro
con Giovanni Battista, alla mistica permanenza nel deserto. E poi ai suoi
discepoli, ai miracoli e all’opposizione dei farisei…

Nonostante
viva un momento di grande fragilitàrimane peròfermo
nella scelta del suo destino, al compimento del quale, si sapràdavvero«se
sono testimone di mio padre – dice – o se non ero che un pazzo».
Per Poggioni–che con lo Stabile ha
collaborato in Agamennone, Coefore, Otello, diretto da
Antonio Calenda–una prova di grande
intensità.

Ne
Il vangelo secondo Pilato Pilato cerca incessantemente risposte, ma
riceve solo altre domande.

L’autore
procede con la tensione di una spy story in questa indagine che vede il
governatore della Palestina di malavoglia incatenato a una terra che che forse
nemmeno gli interessa, e dove deve assolutamente risolvere il“caso
Jeshua”.

La
condanna nonèstata una scelta facile
e ora Pilato si trova a fare i conti con la sparizione del cadavere di quest’uomo
misterioso. Chi puòaver nascosto quel
corpo?Èfondamentale per la
Palestina e per l’Impero
che sia trovato, perchégirano voci sempre piùinsistenti su strane
apparizioni di Jeshua.Èdavvero morto sulla
croce? E se si diffonde la leggenda di una resurrezione? Lo spettacolo–anche in questo caso
interpretato e diretto da Christian Poggioni, in scena assieme a Simone Mauri–procede con ritmi
serrati e con grande suspance, ed il duello di interrogativi che Pilato innesca
con i testimoni si trasferisce serratissimo e drammatico nella sua interiorità.

Èstrano che Schmitt,
ateo per formazione, si occupi di tale materia:«Un giorno–spiega–mi persi nel deserto
del Sahara. Vicinissimo alla morte, quella notte di fuoco vissi un’esperienza
mistica. Al mattino, come una traccia, un’impronta,
deposta nel piùintimo di me, si
trovava la fede. Quel Dio del Sahara non apparteneva ad alcun culto. Tornato in
Europa mi immersi nei poeti mistici di tutte le confessioni (…)
Una notte lessi per la prima volta i quattro vangeli. Da quella notte sono
stato ossessionato dalla figura di Cristo. Alcuni anni dopo, ho deciso di
chiamare questa ossessione il mio cristianesimo».

La notte degli ulividiÈrich-Emmanuel Schmitt èdiretto e interpretato da Christian Poggioni, ha collaborato alla regia
Lorenzo Volpi Lutteri,

Il
Vangelo secondo Pilato
, dello stesso autore
vanta anch’esso
la regia di Christian Poggioni che neèanche protagonista, con lui in scena Simone Mauri.

Gli
spettacoli vantano le musiche originali di Amleto Pace e Antonio Gorgoglione le
scene e i costumi di Ambra Rinaldo e le luci di Piera Rossi. Sono una
produzione QUIA NON?

Entrambi gli spettacoli sono in programma alla Sala
Bartoli per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile regionale:
vanno in scena prima singolarmente, La notte degli ulivi mercoledì16 aprile alle ore 21 e Il Vangelo secondo Pilato giovedì17 alle ore 21. Venerdì18 aprile a partire
andranno invece in scena in consecuzione: il primo alle ore 18, il secondo alle
ore 21.

Biglietti ancora disponibili presso i punti vendita e i
circuiti consueti dello Stabile regionale e sul sito del teatro
www.ilrossetti.it.