«Il
Parlamento deve ridare vigore alle norme contenute nella legge
Fini–Giovanardi»
EFFETTI DELLA MARIJUANA |
Una recente sentenza
della CorteCostituzionale
ha dichiarato illegittima la c.d. legge Fini–Giovanardi sulla droga.
Pertanto è stata
ripristinata la validità della precedente normativa in materia, una legge di
circa venti anni fa ed ormai obsoleta in molti punti. Tale legge fa una netta
distinzione tra le c.d. droghe pesanti (eroina, cocaina) e le c.d. droghe
leggere (hashish, marijuana), sulla base della supposizione che le droghe
leggere presentino effetti dannosi minimi sull’organismo umano.
Invece, già da
qualche anno, le neuroscienze hanno permesso di capire in modo chiaro e
inconfutabile che l’uso di cannabis produce buchi nel cervello, con una
importante diminuzione dell’attività della corteccia prefrontale e del lobo
temporale. Va da sé, dunque, che le sanzioni di lieve entità, previste per il
reato di spaccio di droghe leggere, siano necessariamente da aggiornare. E lo
stesso vale per il possesso di modiche quantità per uso personale, al momento
non penalmente sanzionabile.
«Nell’attuale
contesto di crisi economica e sociale – sostiene Lorenzo Annoni, esponente
milanese del CDU – si rischia di assistere a un forte aumento dell’uso di
marijuana e altri prodotti della cannabis tra i giovani, a causa del ritorno in
vigore della precedente legge un po’ troppo permissiva e frutto sia delle
conoscenze scientifiche sia delle visioni ideologiche esistenti ormai più di
venti anni fa. Perciò – prosegue Annoni – è assai urgente che il Parlamento
ritorni a legiferare su questa delicata ed importante materia e
restituisca vigore alle norme contenute nella legge Fini–Giovanardi, a
cominciare dall’eliminazione della distinzione tra droghe leggere e pesanti
e ciò che ne consegue dal punto di vista penale. Questa operazione è possibile
perché l’illegittimità della legge Fini–Giovanardi è stata dichiarata per
ragioni procedurali dei lavori parlamentari relativi alla sua approvazione e non
entrando nel merito delle norme contenute in tale legge».
CDU Milano Città
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