Chiesetta dei caduti Pennabilli.quadro di T. Guerra langelo coi baffi-ph Paritani Prov. Rn |
Un viaggio alla
scoperta delle magiche creazioni del poeta, scrittore e sceneggiatore romagnolo,
da “i luoghi dell’anima” a Pennabilli alle variopinte fontane – Nel museo di
Santarcangelo dedicato all’artista, le opere che testimoniano il suo forte
legame con la Russia fra cui le “Lanterne di Tolstoj” ma anche opere pittoriche,
in ceramica, stufe ed altre importanti testimonianze della sua arte – A Pennabilli è nato da poco “L’Infanzia del
Mondo”, un sentiero dedicato al poeta
Per
avvicinarsi all’opera di Tonino Guerra (1920 – 2012) e conoscere la poetica che
lo accompagnò nel corso di tutta la sua vita non si può non visitare la Romagna
e i luoghi cari al grande artista: da Pennabilli a Santarcangelo, ma non solo.
Proprio
a Santarcangelo è da poco nato il
museo “Nel mondo di Tonino Guerra”.A dare il benvenuto ai visitatori che ne varcano la soglia ci sonole
“Lanterne di Tolstoj”, le suggestive sculture luminose in ferro battuto e vetro
colorato che ilpoeta, scrittore e sceneggiatore
romagnolo creò in ricordo dello scrittore russoe che sono una vera e
propria dichiarazione d’amore per la sua seconda casa, la Russia appunto.
Secondo
le parole dello stesso Guerra, le lanterne: «sono
sculture che ho voluto realizzare per ricordare Tolstoj, perché queste lanterne
illuminarono gli ultimi suoi passi, quando partito da casa, vicino a Mosca a
Iasnaja Poljana, per raggiungere i suoi allievi in Crimea, morì di polmonite in
una stazioncina a causa del fumo e del freddo incamerati durante il tragitto in
treno. Quelle luci dei capistazione ora sono delle magiche lanterne giganti
nate da una mia idea e realizzate da un fabbro straordinario, un romagnolo, che
si chiama Aurelio Brunelli».
Il legame
tra Guerra e la Russia ha radici profonde: Tonino fece scoprire l’URSS a
Vittorio De Sica per i film I Girasoli (1970), in parte ambientato in quella
terra. Guerra ha poi lavorato con numerose firme celebri del cinema russo, daAndrej Tarkovskij (prima per il documentario Rai Tempo di Viaggio,
poi per il film Nostalgia, entrambi girati in Italia) a Vladimir Naumov
(La Festa Bianca, Orologio Senza Frecce), passando per Andrei
Khrzhanovsky (Il Cane e il Suo Generale, Il Leone con la Barba Bianca,
e Ninna Nanna per un Grillo, questi ultimi con disegni di Fellini) e il
Leone d’Oro Aleksandr Sokurov (per il suo documentario Elegia di Mosca dedicato
a Tarkovskij). Eleonora Kreindlina Guerra, la seconda moglie di Guerra, sposata
nel 1977, è russa, e gli ha fatto conoscere meglio il paese, diventando anche
traduttrice di molte sue opere in russo.
Oltre a farci
conoscere il legame profondo che l’artista ebbe con la Russia, il museo ci porta
alla scoperta delle sue opere pittoriche (acquerelli, pastelli, arazzi e
affreschi) e opere in ceramica, legno, ferro e altri materiali, realizzate da
artigiani e artisti su ispirazione di Guerra. Fra queste ci sono le grandi
stufe: “La Stufa dei pianeti sognanti”, opera del ceramista Paolo
Bertozzi e “La Stufa del drappo solare”, realizzata dal mosaicista
Marco Bravura. O le “Madie pietrificate” del ceramista Giò Urbinati,
quelle “che non si aprono, perché si rifiutano di essere utili”, come
diceva Tonino, e il grande albero di ferro “per ricordare i boschi
diventati cenere”. Nel museo è presente anche una ricca sezione
multimediale, nella quale è possibile rivedere tutti i film sceneggiati da
Guerra, guardare interviste e documenti dagli anni ’60 ad oggi, ascoltarlo
recitare le poesie in dialetto seguendo il testo su uno schermo. Si possono
sfogliare le sue innumerevoli sceneggiature, pietre miliari del cinema
italiano, o viaggiare idealmente fra le tante opere realizzate su sua
ispirazione nell’amata Valmarecchia e in altri luoghi.
(“Nel
mondo di Tonino Guerra”,Palazzo dell’ex Monte di Pietà, via della
Costa 15, Santarcangelo. Ingresso gratuito. Per informazioni 0541.626506, mail:nelmondoditoninoguerra@gmail.com).
A Pennabilli l’arte di Tonino
Guerra illumina ogni passo
Nello
splendido borgo della Valmarecchia,dove le ceneri del poeta riposano, la “presenza” dell’artista si
avverte ad ogni passo. Ora per una meridiana che compare all’improvviso sulla
facciata di un palazzo, ora per un giardino che ci invita a sederci e a
pensare, lontani per un po’ dal frastuono del tran tran quotidiano. Questo
luogo dell’alta Valmarecchia, molto caro a Tonino Guerra,ospitadiversi giardini-museo e mostre
permanenti chiamati “I luoghi dell’anima”: dall’Orto dei frutti dimenticati (che
raccoglie specie ormai perdute di alberi da frutto), al Rifugio delle Madonne
abbandonate (una collezione di immagini sacre che adornavano le cellette agli
incroci delle strade di campagna), dalla Strada delle meridiane (che propone
facciate di palazzi impreziosite da sette meridiane d’autore) al Santuario dei
pensieri (sette enigmatiche sculture in pietra, sagomate con forme astratte e
un’unica panca per meditare).
Merita
una visita “Il mondo di Tonino Guerra”,
la sede dell’associazione culturale dedicata al poeta. Si tratta di uno spazio
museale che è in un certo senso il “contenitore” in cui sono raccolte molte
delle sue creazioni. Nel museo, che trova ospitalità nei sotterranei del
Trecentesco Oratorio di Santa Maria della Misericordia, si possono ammirare
sculture, “mobilacci” (mobili ideati dal poeta), creazioni in ceramica e poi
barattoli, pastelli, affreschi, arazzi e altre opere realizzate dall’artista. Ma
non solo. Qui il poeta presentava le sue opere, teneva lezioni di
sceneggiatura, incontrava gli studenti. Qui può capitare di vedere ancora
aggirarsi i suoi amati gatti. All’interno del museo c’è anche una videoteca che
si compone di circa 1000 dvd fra documentari generici, film vari, una sezione
russa (che comprende balletti, documentari, film, rappresentazioni teatrali),
film sceneggiati da Tonino Guerra, documentari ed altro ancora. Ricca anche la
biblioteca. Fra i testi consultabili libri scritti dal poeta, scritti su di lui
e sceneggiature originali (info: http://www.toninoguerra.org/).
Fra
i luoghi dedicati a Guerra, l’ultimo nato è il sentiero naturalistico “L’Infanzia del Mondo”, realizzato dal
Comune di Pennabilli con il contributo della Comunità Montana Alta Valmarecchia
e della Regione Emilia Romagna. Il sentiero, inaugurato durante la scorsa
edizione della Sagra dei Frutti Dimenticati (anche questa voluta dal poeta) si
estende per 9,5 chilometri. Con un dislivello di 150 metri si percorre in circa
3 ore e tocca alcuni dei luoghi più suggestivi di Pennabilli. Queste le tappe:
1 – Associazione Culturale Tonino Guerra
(via dei Fossi); 2 – La Roccia di Tonino.
Si tratta dell’ultima dimora di Tonino Guerra. Il luogo in cui ha scelto di
riposare. La Roccia si trova in uno splendido terrazzo del “Giardino della Casa
dei Mandorli” e da qui si può ammirare la vallata e il Canaiolo, luogo magico
che per il poeta rappresentava “l’infanzia del mondo”; 3 – Il Santuario dei Pensieri. Collocato tra le mura dell’antico
castello di Penna che diede i natali alla famiglia Malatesta ospita sette
enigmatiche sculture in pietra che Tonino Guerra descrive come “sette pietre
misteriose, sette specchi opachi per la mente, sette confessori muti che
aspettano le tue parole belle e le tue parole brutte; 4 – L’angelo coi baffi. E’ un’istallazione multimediale collocata nella
Chiesetta dei Caduti che trae origine da una poesia di Tonino Guerra dedicata a
un angelo “che non era capace di far niente e invece di volare nel Paradiso,
scendeva nel Marecchia a dar da mangiare a degli uccelli impagliati, che un
giorno aprirono le ali e presero il volo. 5 – Il Museo Naturalistico del Parco Sasso Simone e Simoncello che ospita
una mostra permanente di diorami che rappresentano le principali specie animali
del parco, 6 – Ca’ Gaudia. Alla
Gaudia e a Villa Maindi sono state realizzate due piccole aree di sosta con
panche, tavola e fontana a disposizione degli escursionisti. 7 – Il Canaiolo. Il Canaiolo e il torrente Storena erano definiti da
Tonino Guerra come due fessure create da antichi torrenti dove sono precipitati
grandi massi durante l’infanzia del mondo. 8 – Villa Maindi. Il paese di Villa Maindi, antica stazione di posta
lungo la strada che collegava l’Adriatico al Tirreno racconta secoli di storia.
Composto da poche case e una piccola chiesa, è arroccato lungo un crinale del
Monte Canale. 9 – Ca’ Fanchi,
un’antica Cappella appartenente alla famiglia Fanchi. 10 – Molino Donati. Già presente intorno alla metà del XVII secolo con
la denominazione di Mulino Olivieri era un aggregato di case e ben tre mulini
disposti uno sopra l’altro. 11 – Il
Torrigino. Si tratta della sagoma cilindrica a copertura piana trasformata
nel secolo scorso in piccionaia. Per la posizione in cui si trova evoca il
ricordo delle architetture militari rinascimentali disseminate in tutto il
territorio. 12 – L’Orto dei Frutti
Dimenticati. L’orto è situato nel convento dei Frati Missionari del
Preziosissimo Sangue. Più che un’esposizione di quelle piante che stavano
addosso alle vecchie case contadine e che oggi sono scomparse l’orto vuole
invitare l’uomo a tornare ad amare la terra. Al suo interno si trovano anche
sculture ad opera di artisti contemporanei e dello stesso Tonino Guerra.
La poesia del Maestro rivive
anche nelle fontane
Le originali fontane
in mosaico, ceramica, vetro e ferro battuto sono invece la firma che il poeta
ha lasciato in diverse città, da Riccione a Cervia, da Santarcangelo a Sogliano
al Rubicone, passando per Poggio Berni, Sant’Agata Feltria e Torriana.
Ecco a Riccione“Il Bosco della Pioggia”, suggestiva fontana che domina Piazzale
Roma, omaggio alla pioggia e alla frescura che essa porta con sé, ma anche
citazione della pesca e del mare, con sei grandi colonne di vetro naturale
stratificato che reggono sette reti da pesca da cui gocciola la pioggia,
producendo un musicale ticchettio. Da non perdere a Sogliano sul Rubicone la “fiammeggiante” Fontana delle Farfalle, altra suggestiva creazione con una
splendida farfalla che spicca il volo da un tappeto di mosaico multicolore di 3
metri per 2 nei toni del rosso, arancio e giallo oro. Ancora mare e Tonino
Guerra, con il “Tappeto sospeso” di Cervia, una larga pozza irregolare,
colma d’acqua, sulla quale si libra un tappeto di mosaico che trasporta alcuni
cumuli di sale e un ciuffo di canne, omaggio alla civiltà salinara cervese.A Cesenatico infine, dopo la
sua scomparsa di Guerra, è stata inaugurata presso i Giardini del Mare, l’opera
la “Cattedrale delle foglie”
realizzata dallo scultore del ferro Aurelio Brunelli da un’idea di Tonino
Guerra che rappresenta un omaggio alla natura