Dopo il successo delle scorse stagioni che hanno
portato al cinema oltre 400 mila spettatori, la stagione della Grande Arte
torna nelle sale italiane con un’importante novità. Il cartellone della nuova
stagione, che sarà svelato a fine estate, esplorerà non solo l’arte
rinascimentale (italiana e internazionale), i grandi movimenti pittorici e i più
amati artisti dell’Ottocento, ma si aprirà quest’anno anche ai grandi performer contemporanei.
A inaugurare questo nuovo ciclo ci sarà una delle
più originali artiste viventi, Marina Abramović,
protagonista di THE SPACE IN
BETWEEN. MARINA ABRAMOVIĆ AND BRAZIL
di Marco Del Fiol, che sarà nelle
sale italiane solo il 3, 4 e 5 ottobre
distribuito da Nexo Digital e I Wonder
Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection (elenco delle
sale a breve su www.nexodigital.it).
In questo docu-film la Abramović parte alla
ricerca di nuovi stimoli creativi e viaggia attraverso le vibranti comunità
religiose del Brasile per fare esperienza dei rituali sacri e svelare il suo
processo creativo. Il sincretismo del Brasile più profondo si fa per lei
percorso personale e artistico e racconto per immagini, in un seducente
intreccio di profondità e ironia. Tra cerimonie di purificazione e trip
psichedelici, Marina riflette sulle affinità tra performance artistiche e
rituali e si mette totalmente a nudo, in un tragitto anche interiore nei
meandri del suo passato. Un film autenticamente “in between”, sospeso tra arte
e vita, tra road movie e spiritual thriller, capace di parlare al cuore dello
spettatore e al suo inestinguibile bisogno, consapevole o inconsapevole, di
spiritualità.
Nata a Belgrado nel 1946, la Abramović è una
delle artiste più importanti del nostro tempo. All’inizio degli anni Settanta
studia presso l’Accademia di Belle Arti di Belgrado, dove comincia a
sperimentare la performance come forma di arte visuale. Esplorando i limiti
fisici e mentali del suo essere, la Abramović approfondisce così il tema della
trasformazione emotiva e spirituale e si dedica alla creazione di opere capaci di
rendere rituali semplici azioni della vita quotidiana, come stare sdraiati o
seduti, sognare e pensare. Nel 1974 viene conosciuta anche in Italia, dove
presenta la sua performance Rhytm 4
nella galleria Diagramma di Luciano Inga Pin a Milano. Nel 1976 Marina Abramović lascia la Jugoslavia
per trasferirsi ad Amsterdam. Nello stesso anno inizia la collaborazione e la
relazione con Ulay, artista tedesco,
nato tra l’altro nel suo stesso giorno. I due termineranno il loro rapporto
dodici anni dopo, nel 1989, con una camminata lungo la Grande Muraglia Cinese: Marina decide di partire dal lato orientale
della muraglia sulle sponde del Mar Giallo, mentre Ulay dalla periferia sud
occidentale del deserto del Gobi. I due cammineranno novanta giorni e si
incontreranno a metà strada dopo aver percorso entrambi duemila e cinquecento
chilometri per dirsi addio. Negli anni ottanta viaggia in Australia e nei
deserti di Thar e del Gobi e in Cina; dal 1992 tiene workshop, conferenze,
mostre personali e collettive in tutto il mondo fino a vincere nel 1997 la Biennale di Venezia con la performance Balkan
Baroque, dove per tre giorni pulisce una montagna di ossa bovine in un
rituale di purificazione e di denuncia delle stragi che avvenivano nei
Balcani. Nella primavera del 2010 arriva la prima grande retrospettiva
negli Stati Uniti al Museum of Modern
Art di New York, dove esegue anche la performance The artist is present
documentata dall’omonimo documentario. Due anni dopo, nel 2012, è stato il
momento della doppia mostra al PAC e alla Galleria Lia Rumma di Milano, dove
l’artista ha mostrato tutti i nuovi lavori e svelato al mondo The Abramović
Method.
THE SPACE IN BETWEEN. MARINA ABRAMOVIĆ AND BRAZIL di Marco
Del Fiol sarà nelle sale italiane solo il 3, 4 e 5 ottobre distribuito da Nexo Digital e I Wonder Pictures in
collaborazione con Unipol Biografilm Collection e con i media partner Sky Arte
HD e MYmovies.it.