CON QUESTO VIAGGIO COMBOTOUR PUNTA A UN CONSUMATORE
ATTENTO AL SOCIALE, ALL’ECOSISTEMA E AL RISPETTO DELLE CULTURE
LOCALI
Thailandia tempio di Wat Rong Kun |
Maggio 2016 – Un nuovo modo di viaggiare che si
indirizza a un consumatore più maturo che pensa e agisce in modo moderno e con
particolare attenzione ai millennials, molto attenti alle forme
sostenibili di sviluppo, anche nel turismo. Insomma a tutti coloro che sono
attenti al sociale, all’ecosistema, al senso etico e al rispetto
dell’ambiente.
“Crediamo fortemente in questa destinazione e siamo
convinti che i viaggiatori siano stanchi delle proposte turistiche di massa e
siano invece alla ricerca di itinerari alternativi per scoprire la vera anima
del popolo thai” dichiara Marco Meneghetti, titolare del Tour Operator.
È questa la proposta innovativa lanciata da Combotour per il suo nuovo
itinerario “Thailandia tribale – tour di
contatto responsabile” di 7 notti, basato sul concetto di Contatto Responsabile del
Community Based Tourism (CBT), una formula di ospitalità proposta da comunità
come villaggi abitati da thai, da etnie tribali thai o popoli della montagna che
hanno scelto di trarre profitto dal turismo aprendo la propria realtà quotidiana
al visitatore, ma senza alterare il proprio stile di
vita.
Queste popolazioni mostrano al
visitatore le loro peculiarità culturali e abilità artigiane, che rimangono
comunque le loro principali fonti di sopravvivenza. Il turismo è solo un reddito
secondario che può provenire direttamente dal visitatore o da contributi
pubblici stanziati affinché queste comunità conservino le
tradizioni.
Thailandia Sukhothai 2 |
È quindi un turismo utile e positivo, attraverso il
quale le diversità hanno una forte ragione per sopravvivere anche in questi
tempi moderni di forte impulso globalizzatore.
Un altro punto di forza di questo prodotto è la gastronomia, perché in questo viaggio
si propone una cucina autentica, in luoghi non turistici. Spesso i pasti si
consumano insieme ai locali ed è possibile scoprire e valorizzare cucine
regionali o cucine etniche delle popolazioni che si
visitano.
Il viaggio non può che iniziare a Bangkok, lungo e attraverso il grande
Fiume dei Re, il Chao Praya, nella vasta area geografica delimitata dall’acqua e
dai suoi canali e che non è stata toccata dall’espansione urbanistica. Con il
ferry boat si raggiunge il polmone di Bangkok e da qui si prosegue in
bicicletta, per campi e piccoli villaggi e visitando il mercato dove si può
gustare ogni tipo di street food. Per finire con la visita del giardino botanico
prima di rientrare nel “futuro”. Il
giorno seguente si visita il canale di Mahanak dove ancora oggi ci si fornisce
di prodotti freschi e la Montagna d’oro, il tempio del culto budista. Il terzo
giorno si parte per Sukhothai, dove
nel 1200 nacque il Regno del Siam, dove si possono osservare stupa unici, che
terminano con un fiore di loto racchiuso.
Il parco storico di Sukhothai si scopre in bicicletta,
raggiungendo le rovine più importanti come il Wat Mahathat, tempio del palazzo
reale edificato a pianta di Mandala e che un tempo custodiva una reliquia del
Buddha, il Wat Sa Sri e la sua
celebre pagoda campaniforme e il Wat Sri
Sawai, antico tempio Indu edifcato dai Khmer. Per poi raggiungere i
quartieri della città famosi per l’artigianato e la produzione di pregiate
ceramiche, note in tutta l’Asia con l’appellativo di “Sangkanlok”. Si lascia la
città per spingersi a nord, per visitare un villaggio che si propone ai
visitatori locali e inernazionali nel rispetto dell’etica del turismo
responsabile, e dove si coltivano girasoli, mais, mango, papaya, banane ed il
lime. Quest’ultimo agrume, aspro più del limone, cresce tutto l’anno e durante
la visita ci si potrà cimentare nella raccolta. E poi qui intagliano bacchette
da tavola di bambù e tessono al telaio.
Si mangia da “Nonna Thiang”, un’anziana che ancora
conserva la ricetta di un succulento piatto tipico di queste terre, i
“maltagliati di pasta di riso” conditi con un denso e amalgamante condimento dal
sapore gradevolmente aspro. Si prosegue per le campagne percorrendo le
mulattiere a bordo dell’ “I-ten”, un grazioso camioncino dalle forme
inconfondibili e dalle pittoresche decorazioni, largamente utilizzato nelle
campagne della Thailandia centrale per raggiungere Chiang Mai, la grande “Rosa del Nord” e
capitale per diversi secoli del Regno di Lanna.
Il quinto giorno è dedicato alla natura, quella
splendida del complesso montuoso di Doi Inthanon, dove tra giungla, cascate,
fiumi e i terrazzamenti per la coltivazione del riso, ci sono tantissimi
villaggetti di comunità tribali, come i Karen. La giornata termina con la visita
del tempio Wat Phratthat Doi Suthep. Il giorno seguente si visita un piccolo
centro abitato di montagna che vive di turismo responsabile e lungo la strada
per Chiang Rai, il tempio di Wat
Rong Kun, di arte moderna interamente colorato e decorato in
bianco.
Il settimo giorno si parte alla volta del grande fiume,
il Mekong, visitando un villaggio con donne dedite alla tessitura e in
particolare al ricamo Thai-Leu, unoi dei più pregiati e difficili da realizzare.
L’ultimo giorno da Chiang Kong si
costeggia il confine con il Laos e si può osservare uno dei picchi di natura
bizzarra che ricorda un dito puntato verso il cielo, alto 1600 metri. Il
paesaggio cambia velocemente e ci si ritrova di fronte ad estese coltivazioni di
riso prima di arrivare all’antica città di Chiang Kham ricca di templi ma
soprattutto di case in legno così belle e particolari da essere diventate case
museo. Qui si gusta il “Khao Raem Feun”, ottenuto da un fine impasto di farina
di riso mescolato ad acqua e solidificato con sali di calcio fino ad ottenere
una fitta gelatina. Si taglia poi in cubetti ed immerso in una zuppa agrodolce e
arricchita da varie spezie. Rientro a Chiang Rai.
Durante il viaggio si assaggiano anche il Lap Muang, a
base di carne tritata di maiale aromatizzata con spezie, il Kaeng Hang Lay una
pasta al curry che si ottiene mischiando peperoncino rosso con aglio, cipolline,
erba citronella, il kapee, un impasto molto denso e dal colore rossastro
ottenuto frantumando piccolissimi gamberetti di minuscule dimensioni. Si
aggiungono poi carne di maiale, zenzero, tamarindo, salsa di soia, sale di pesce
e per concludere il tocco finale che da al piatto il suo inconfondibile sapore:
una spruzzata di polvere di cannella.
La quota parte da € 990
a persona per 7 giorni/6 notti con pernottamenti in resort in camera doppia,
mezza pensione, transfer collettivi, visite ed escursioni. Per garantire alta
qualità e basso impatto ambientale, il tour è
organizzato per un minimo di 2 fino ad un massimo di 9
persone.
Può essere facilmente abbinato ad un soggiorno mare
oppure ad altri brevi tour come “la leggenda del Fiume Kwai”.
Nella quota non sono inclusi i voli
intercontinentali.
Per informazioni: Viale Coni Zugna, 5
– 20144 Milano – Italy
phone: +39 02 3319823 – www.combotour.it