Ars
Millennia Production Università Roma Tre
Associazione
Culturale Bravò
Presentano
Safa
e la sposa bambina
MANIFESTO LA SPOSA BAMBINA |
di
e conIsabel
Russinova
e
la partecipazione di
Camilla
Coscarella
musiche
originali
Antonio Nasca
sceneWilma
lo Gatto
costumi
Maria Foglietta
regia
Rodolfo Martinelli Carraresi
Prima
Nazionale
1
marzo 2016
ore
20.30
Teatro
Palladium
PiazzaBartolomeo
Romano, 8 – Roma
Ispirato
alla storia vera di una donna siriana costretta a vivere l’incubo
della vita nell’inferno della guerra. A Safa hanno tolto tutto, la
famiglia, i figli, l’amore, la dignità, il futuro, si è
abbattuto su di lei l’orrore della guerra che da sempre offende
l’uomo, ma il destino le offre un’altra occasione per cui
lottare, Awa. Awa è una piccola di 10 anni che come tante bambine ha
smesso da troppo tempo di sorridere, è una sposa bambina, la
famiglia l’ha data in moglie ad un uomo molto più grande di lei
per poter pagare i debiti e tirare avanti. Quell’uomo, dopo averla
presa, l’ha picchiata e torturata, ripetendo il macabro copione che
colpisce migliaia e migliaia di bambine e che i conflitti non fanno
altro che esasperare. Poi l’ha venduta ai soldati Daesh che l’hanno
fatta diventare una loro schiava, come tante altre donne catturate,
fatte prigioniere e piegate al malato volere e alla violenza dell’Is.
E’ lì che Safa e Awa si incontrano, vittime degli stessi carnefici
insieme ad altre donne. Awa è la più giovane e Safa vuole
proteggerla, aiutarla, nel suo cuore la accoglie come una figlia e
decide di cercare insieme a lei una via d’uscita.
Attraverso
la storia di Safa e Awa si racconta la condizione della donna tra le
popolazioni martoriate dal conflitto mediorientale che oggi infiamma
pericolosamente l’ Umanità.
“Con
Safa e la sposa bambina’ Isabel Russinova ci porta dentro l’inferno
della guerra, ricordandoci che in quel contesto le popolazioni civili
pagano il prezzo peggiore e, in particolare, le bambine subiscono
violenze indicibili. Awa, la sposa bambina fatta schiava, è il
simbolo dell’infanzia rubata, del futuro negato. Safa è la luce in
fondo al tunnel, la speranza che i matrimoni forzati e precoci e la
riduzione in schiavitù sessuale diventino presto un orrore del
passato, da ricordare solo per non ripeterlo ancora”.
(Riccardo
Noury portavoce Amnesty International Italia)
“Il
teatro, così come l’arte e la scienza, quando sono di qualità,
possono contribuire a cambiare il mondo. Lo spettacolo di Isabel
Russinova è una poesia in onore della solidarietà fra donne che
subiscono l’orrore della violenza sessuale e della guerra. Esso da’
voce alle vittime invisibili, restituendo loro la dignità del nome.
E’ uno spettacolo che ci porta sul baratro della violenza estrema,
ma con il rispetto e la misura richiesti da un tema così difficile-
Lo
spettacolo ci sconvolge commuovendoci e ci cambia per sempre.”
(Anna
Lisa Tota Prof Ordinario Università Roma Tre)
“Può
sorprende avvertire che il bambino non sia un fatto di natura ma una
scoperta, addirittura un’invenzione fatta possibile dall’operazione
che ha visto la nascita della scienza moderna, e con questa, la
scoperta dell’inconscio. Eppure, nell’incontro che Isabel Russinova
propone tra Safa e la sposa bambina, è a questo stesso “miracolo”
che assistiamo. Forse ogni volta che un bambino o una donna sono
sottratti all’orrore di servire come oggetti al capriccio di un
padrone, sia di questo che si tratta: del coraggio di fare esistere
anche e sopratutto ciò che non si sa, la sovversione di
restituire tramite il linguaggio, la trama che sottende ogni
singolarità. Come osa dire Safa: Ti
racconto una storia..“
(Dott.ssa
Laura Cecilia Rizzo psicologo clinico e psicoterapeuta)
con
il Patrocinio di
Biglietto
Intero
15 euro
Ridotto
10 euro
Studenti
e gruppi 5 euro
Info
e prenotazioni:
Tel.
06 976 02968