Carlo Portelli, Allegoria dell’Immacolata Concezione
Firenze, |
Carlo Portelli
Pittore
eccentrico tra Rosso Fiorentino e Vasari
Firenze, Galleria dell’Accademia
22
dicembre 2015 – 30 aprile 2016
La Galleria dell’Accademia annovera, nell’ampia rassegna
della pittura fiorentina della Maniera dispiegata nella Tribuna del David, una
monumentale pala con l’Immacolata Concezione di Carlo Portelli, datata
1566 e originariamente destinata alla chiesa di Ognissanti, che può, a giusto
titolo, essere considerata il suo capolavoro. Il pittore, per quanto
titolare di importanti commissioni e fra gli artisti attivi per le maggiori
imprese medicee, non ha goduto sin qui di una grande fortuna critica.
Intorno a questa tavola visionaria e neo rossesca che
scandalizzò lo storiografo Raffaello Borghini (1584) per l’esibizione sfacciata
e irriverente delle nudità di Eva in primo piano, sono stati raccolti in
una mostra tutti i dipinti attendibilmente ascrivibili al Portelli e, grazie a
nuovi studi e ricerche intrapresi per l’occasione, è stato possibile definirne
una volta per tutte il ruolo nel panorama della pittura fiorentina dell’età
vasariana.
La mostra, che espone circa cinquanta opere fra dipinti,
disegni e documenti, oltre a valorizzare la pala dell’Accademia, consentirà al
pubblico che affolla ogni giorno il museo di conoscere un artista noto solo
agli specialisti e invece meritevole di essere apprezzato per la sua
originalità, fantasia e capacità di tradurre in pittura concettose invenzioni,
sul modello del Vasari.
Giunto a Firenze dalla natia Loro Ciuffenna in epoca
imprecisata, si sarebbe formato, secondo il Vasari, nella affollata e
sperimentata bottega di Ridolfo del Ghirlandaio e nel 1538 si era già iscritto
alla Compagnia di San Luca o dei Pittori. L’anno dopo collaborava già col
Salviati all’apparato per le nozze di Cosimo I con Eleonora di Toledo, portando
a compimento un dipinto effimero con l’Incoronazione di Cosimo I di
cui esiste il disegno preparatorio dello stesso Salviati al Louvre ed esposto
in mostra.
Le imponenti pale d’altare da lui realizzate ed esposte in
mostra documentano la sua attività. La pala con la Trinità di Santa
Felicita, da datarsi poco dopo il 1544, lo rivela un artista che,
rifacendosi ai grandi modelli, sa già orchestrare una composizione, scalando in
profondità le figure nello spazio illusorio di un dipinto. Dopo aver preso
in affitto una bottega nel 1548, avrebbe dato inizio ad una intensa attività di
pittore di soggetti religiosi, di cui danno conto le pale del 1555: Annunciazione
di Loro, Disputa sulla Trinità di Santa Croce e Adorazione dei
Pastori di San Salvi, queste ultime in origine nella chiesa di
Monticelli.
Due anni più tardi licenziava il grandioso e affollato Martirio
di San Romolo (come lo sono in genere le pale d’altare del
Rosso), di cui è conservato al Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie
degli Uffizi uno studio preparatorio a matita rossa per la testa della
fanciulla di profilo che figura nel dipinto e che è esposto in mostra,
così come nel percorso dell’esposizione figurano le opere grafiche del
Portelli che si conoscono, in genere caratterizzate da un
inconfondibile segno filiforme, in punta di penna, che definisce
sommariamente le figure.
Iscritto nel 1563 alla appena fondata Accademia del
Disegno, lo sarebbe rimasto fino alla morte, nel 1574. In questi anni, accanto
ad una produzione di pale d’altare come il Compianto di Loro del 1561,
l’Immacolata Concezione del 1566, la Restituzione della Croce di
Olmi del 1569, e il Cristo che predica con i Santi Giovanni Battista ed
Evangelista e i committenti, di Colle di Buggiano del 1571, avrebbe
soddisfatto le richieste di una committenza privata desiderosa di Sacre
Famiglie (ora in musei stranieri o passate
sul mercato) e Allegorie della Carità (Madrid, Arezzo e Firenze),
cimentandosi con successo anche nel genere ritrattistico come testimoniano i
dipinti di Chaàlis e il Ritratto allegorico e celebrativo di Giovanni dalle
Bande Nere di Minneapolis, debitore del ritratto del condottiero di Giovan
Paolo Pace degli Uffizi e di quello della Galleria Palatina restituito a
Salviati, esposti accanto all’opera di Portelli.
Dopo aver lavorato all’apparato del 1565 per le nozze di
Francesco de’ Medici e di Giovanna d’Austria, con pitture a Borgonissanti e
all’arco al Canto della Paglia, avrebbe chiuso la sua carriera con la
collaborazione all’impresa dello Studiolo del Principe in Palazzo Vecchio, di
cui rimane testimonianza nel suo disegno raffigurante Alessandro Magno e la
famiglia di Dario (GDSU)
La
mostra è a cura, come il catalogo edito da Giunti Editore – che rappresenta il
primo volume monografico sull’artista -, di Lia Brunori e Alessandro
Cecchi ed è promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo con il Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività
culturali e del turismo della Toscana, la Ex Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della
città di Firenze, la Galleria dell’Accademia e Firenze Musei.
Prezzo biglietto
biglietto intero €
12,50;
ridotto
€ 6,25 per i cittadini dell’U.E.
tra i 18 ed i 25 anni;
gratuito riservato
a minori di 18 anni di qualsiasi nazionalità, portatori di
handicap ed un accompagnatore, giornalisti,docenti
e studenti di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienzedella
formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia con indirizzi di
laureaarcheologico
o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negliStati
membri dell’Unione Europea
Orario
Martedì – domenica
ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
Chiuso il lunedì , 25
dicembre, 1° gennaio
Servizio didattico per le
scuole
Visite
guidate per le scolaresche solo su prenotazione
Costo
di € 3.00 ad alunno.
Info e
prenotazioni: Firenze Musei 055.294883
Servizio
visite guidate
Info e
prenotazioni: Firenze Musei 055.290383
e-mail
firenzemusei@operalaboratori.com
Sito web
www.unannoadarte.it