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Mendelssohn. Dello stesso autore l’OSI
presenterà le fiabesche musiche di scena per il Sogno
di una notte di mezza estate di
Shakespeare, mentre in apertura di serata verrà proposta l’Ouverture
del Freischütz
di
Weber,
una
pagina in cui l’orchestra si ammanta di colori suggestivi e ricchi
di chiaroscuri.
Inizia
un anno nuovo per LuganoMusica, con un brillante appuntamento
sinfonico affidato all’orchestra di casa, l’OSI. Il programma,
interamente romantico, riunisce pagine nate tra gli anni Venti e gli
anni Quaranta dell’Ottocento, dalla penna di due grandissimi
maestri tedeschi quali Carl Maria von Weber e Felix Mendelssohn. Il
primo è noto soprattutto come pioniere dell’opera romantica in
tedesco, grazie al suo Freischütz,
di cui il pubblico del LAC ascolterà l’Ouverture. Un magistrale
esempio dell’innovativa tecnica di orchestrazione di Weber, che
crea impasti timbrici inediti, inventando letteralmente un colore
orchestrale mai udito prima di lui. Di Mendelssohn verranno proposte
due opere della piena maturità: il famosissimo Concerto in mi minore
per violino, in cui virtuosismo e lirismo raggiungono un equilibrio
miracoloso, e una serie di estratti dalle musiche di scena per il
Sogno
di una notte di mezza estate di
Shakespeare. Musiche che hanno anch’esse qualcosa di miracoloso,
dal momento che furono concepite come pezzi d’occasione, per
accompagnare una rappresentazione teatrale alla Reggia prussiana di
Sans Souci, e che, per la loro bellezza, furono assorbite a pieno
titolo nel grande repertorio delle orchestre sinfoniche.
In
questo percorso incantato nel romanticismo tedesco, l’OSI sarà
guidata dal suo direttore principale, Markus Poschner, impegnato
anche come Generalmusikdirektor
a Brema e come primo direttore ospite della Deutsches Kammerorchester
Berlin. Solista nel Concerto di Mendelssohn, un artista che il
pubblico di Lugano ha già avuto modo di ascoltare, Ilya Gringolts,
formatosi tra San Pietroburgo e New York, dove è stato allievo del
grande Itzhak Perlman. Risultato nel 1998 il più giovane violinista
a conquistare l’ambìto Premio Paganini a Genova, Gringolts è noto
per la versatilità, che lo porta a muoversi negli ambiti
apparentemente più distanti, dalla musica barocca eseguita con
strumenti d’epoca alla realizzazione di nuove pagine contemporanee,
spesso scritte apposta per lui. Tra i suoi partner in ambito
cameristico si contano nomi del calibro di Yuri Bashmet, Nicolas
Angelich e Maxim Vengerov. Gringolts affianca all’attività
solistica e cameristica quella di docente presso la Scuola
universitaria di Zurigo.
Il
concerto verrà trasmesso in diretta radiofonica da RSI Rete 2 e sarà
seguito, alle ore 22.30, da “Mendelssohn Reloaded”, quarto
appuntamento del ciclo Late
Night Modern
presso il Teatrostudio. Late Night Modern è un progetto di rilettura
creativa in chiave contemporanea delle opere eseguite durante alcuni
dei concerti di LuganoMusica, in coproduzione con OGGIMUSICA.
Appuntamento
alle 20.30 alla Sala Teatro LAC
Giovedì
7 gennaio 2016 – 20.30
Sala
Teatro LAC
Interpreti
Orchestra
della Svizzera italiana
Markus
Poschner,
direttore
Ilya
Gringolts,violino
Programma
Carl
Maria von Weber (1786-1826)
Ouverture
da Der
Freischütz,
op. 77 (1821)
Felix
Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847)
Concerto
per violino e orchestra in mi minore, op. 64 (1844)
Sogno
di una notte di mezza estate,
estratti sinfonici dall’op. 61 (1842)
Alcune
note al programma
Der
Freischütz
– titolo che nel corso dei secoli è stato reso in italiano in modi
diversi: Il
bersagliere,
Il
franco cacciatore o
Il
tiratore libero –
è considerata la prima importante opera del romanticismo tedesco,
soprattutto per il suo valore identitario rispetto alla nazione e per
l’aspro temperamento emotivo. La trama è tratta da leggende
popolari e molte delle sue arie sono ispirate alla musica popolare
tedesca. Nonostante i feroci attacchi della critica, l’opera,
eseguita la prima volta a Berlino nel 1821, fu da subito un successo
internazionale.
Der
Freischützè una pagina innovativa sotto vari punti di vista. Per quel che
riguarda la strumentazione, l’originalità dell’orchestra di
Weber spicca per l’uso dei colori timbrici e la sperimentazione
degli impasti. Hector Berlioz sarebbe rimasto affascinato da questa
attenzione del tutto nuova alla timbrica e ne avrebbe riproposto più
di un esempio nel suo fondamentale trattato di orchestrazione del
1843.
Mendelssohn
scrisse due concerti per violino e orchestra, tanto distanti nel
tempo e nello stile che – all’ascolto – si faticherebbe non
poco a riconoscerne la comune paternità. Il primo – in
re minore
– fu scritto a soli tredici anni, con una manifesta impronta
bachiana. Il secondo, in mi minore, è invece opera della piena
maturità, figlio di quella particolarissima temperie romantica che
in Mendelssohn vide convivere il più ispirato slancio emotivo e il
più preciso controllo espressivo. Il Concerto fu eseguito per la
prima volta al Gewandhaus di Lipsia nel 1845. Mendelssohn
lo scrisse in stretta collaborazione con Ferdinand David, uno dei più
grandi virtuosi dell’Ottocento nonché primo violino dell’Orchestra
del Gewandhaus. Di fronte ai solleciti del violinista, Mendelssohn
ebbe a scrivere: «è molto gentile da parte vostra reclamare da me
il Concerto, e io ho il più vivo desiderio di scrivervene uno, ma il
compito non è semplice. Voi lo vorreste brillante, e come credete
che uno come me lo possa!». In realtà fu proprio questo il miracolo
che riuscì a Mendelssohn: scrivere una pagina brillante senza
snaturare la propria poetica, offrendo del puro virtuosismo in un
contesto espressivo di serena malinconia.
Scritto
da Mendelssohn nel pieno della sua maturità (recuperando l’Ouverture
composta a soli diciassette anni), il Sogno
di una notte di mezza estate è
da molti considerato il suo capolavoro: appartiene a un genere
particolare, quello delle musiche di scena scritte per il teatro
drammatico. Un ibrido, che per via della presenza dell’orchestra è
imparentato con la sinfonia, ma che si colloca in un territorio più
occasionale, nascendo come supporto sonoro per una rappresentazione
teatrale, senza particolari ambizioni di persistenza nel tempo. Ed è
proprio questa la grande eccezione costituita dalle musiche di scena
che Mendelssohn scrisse per l’opera di Shakespeare: l’essere
rimaste saldamente in repertorio anche disgiunte dalla componente
teatrale, dopo la loro prima esecuzione, avvenuta il 14 ottobre 1843
alla Reggia di Sans Souci a Potsdam. Le musiche di scena per il Sogno
di una notte di mezza estate
contengono una pagina che non ha bisogno di presentazioni: la
famosissima Marcia
nuziale,
che tutti conoscono e che tuttora accompagna molte coppie all’altare.
Nel contesto originale dell’opera introduceva – alla fine del
quarto atto – le regali nozze, attese sin dall’inizio della
commedia; si tratta di un brano stupendo, che merita la fama di cui
gode, e nel quale si uniscono lo splendore dell’orchestra romantica,
la ricchezza dell’armonia e un’impareggiabile semplicità
realizzativa.
Biografie
interpreti
Orchestra
della Svizzera italiana
Costituita
nel 1935 a Lugano, è stata diretta da grandi personalità quali
Ansermet, Stravinskij, Stokowski, Celibidache, Scherchen ed ha
collaborato con compositori quali Mascagni, R. Strauss, Honegger,
Milhaud, Hindemith, Berio e Penderecki. L’OSI è una delle 13
formazioni a livello professionale attive in Svizzera. Composta da 41
musicisti stabili, è finanziata principalmente dal Cantone Ticino,
dalla Radiotelevisione svizzera (RSI), dalla Città di Lugano e
dall’Associazione Amici dell’OSI. Dà vita annualmente alle
stagioni concertistiche della RSI e partecipa regolarmente alle
Settimane Musicali di Ascona, a Lugano Festival/Lugano Musica e al
Progetto Martha Argerich. L’OSI lavora con i grandi nomi del
panorama direttoriale e con i più celebri solisti; si esibisce nella
Svizzera italiana e nei maggiori centri nazionali ed internazionali.
Numerose le registrazioni in studio finalizzate all’emissione
radiofonica e le produzioni discografiche con importanti etichette.
Direttore onorario è Alain Lombard. Dal settembre 2013 collabora con
Vladimir Ashkenazy, per quattro stagioni direttore ospite principale.
Markus
Poschner
È
nato nel 1971 a Monaco di Baviera, dove ha intrapreso gli studi
musicali, assistendo anche direttori quali Sir Roger Norrington e Sir
Colin Davis. Insignito del Deutscher Dirigentenpreis, nel 2004 viene
chiamato alla Komische Oper Berlin, mentre dal 2007 è
Generalmusikdirektor a Brema, nonché professore onorario della
facoltà di musicologia. È ospite delle più rinomate formazioni
sinfoniche (Staatskapelle Dresden, Münchner Philharmoniker, Wiener
Symphoniker, Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin,
Radio-Sinfonieorchester Stuttgart, WDR Sinfonieorchester Köln, NHK
Tokyo) e operistiche (Metropolitan di Tokyo, Staatsoper Berlin,
Opernhaus Zürich, Oper Frankfurt, Hamburgische Staatsoper e Oper
Köln). Dal 2011 al 2014 è stato primo direttore ospite dei Dresdner
Philharmoniker, con i quali ha realizzato un eccezionale ciclo di
concerti dedicati a Beethoven. Dal 2002 riveste il ruolo di primo
direttore ospite della Deutsches Kammerorchester Berlin e, a partire
dal 2017, succederà a Dennis Russell Davies nel ruolo di direttore
al Landestheater di Linz e di direttore principale della Bruckner
Orchester Linz. Markus Poschner affianca l’Orchestra della Svizzera
italiana nel ruolo di direttore principale.
Ilya
Gringolts
Ha
studiato violino e composizione a San Pietroburgo con Tatiana
Liberova e Jeanna Metallidi, perfezionandosi presso la Juillard
School di New York con Itzhak Perlman. Nel 1998 si è aggiudicato il
Premio Paganini, diventando così il più giovane premiato della
storia di questo concorso internazionale. In quanto solista si
consacra particolarmente alla musica contemporanea e alle opere meno
eseguite, partecipando spesso alla creazione di nuove opere di autori
quali Peter Maxwell Davies, Augusta Read Thomas, Christophe Bertrand
e Michael Jarrell. È anche affascinato dalla musica antica eseguita
secondo prassi filologiche, e in tal senso ha presentato al Festival
di Verbier il ciclo completo delle sonate di Bach con un violino
barocco. Tra le orchestre che regolarmente lo invitano a collaborare
si annoverano le più celebri su scala internazionale (Chicago
Symphony, London Philharmonic, Mahler Chamber Orchestra, Filarmonica
di San Pietroburgo, Los Angeles Philharmonic, NHK Symphony Tokyo e
Birmingham Symphony). Tra i suoi partner in ambito cameristico si
ricordano Yuri Bashmet, Lynn Harrell, Nicolas Angelich, Itamar Golan,
Maxim Vengerov. Ha pubblicato svariati dischi per Deutsche
Grammophon, Hyperion, Onyx e Orchid Classic, ed è titolare di una
cattedra alla Scuola universitaria di Zurigo.
Partner
di LuganoMusica
La
programmazione di LuganoMusica è realizzata grazie a:
Città
di Lugano
Repubblica
e Canton Ticino/Fondo Swisslos
Fondazione
Lugano per il Polo Culturale
Fondazione
Ing. Pasquale Lucchini
Fondazione
per l’Orchestra della Svizzera italiana
Amici
della Scala di Lugano e Fondazione Vittorio e Amalia Ghidella
UBS,
BSI, Fondazione Ernst Göhner, Cornèr Banca, Corriere del Ticino,
Banca Stato, Banca del Ceresio, RSI Radiotelevisione Svizzera –
Rete Due, Orchestra della Svizzera italiana, Migros Percento
Culturale, Fondazione Svizzera per la Radio e la Cultura, Città di
Bellinzona,
Media
partner: Corriere del Ticino
Modalità
di ingresso
Biglietti
Categoria
1: Fr. 90/85
Categoria
2: Fr. 70/65
Categoria
3: Fr. 55/50
Categoria
4: Fr.40/35/18
Categoria
5: Fr. 25/20/12
(più
costi di prenotazione)
Riduzioni
per studenti, apprendisti e beneficiari AVS e AI.
Late
Night Modern 4: biglietto
unico Fr 15 (posto non numerato)
Prevendita
presso la biglietteria del LAC, online su www.luganolac.ch,
presso tutti i punti Ticket Corner (uffici postali, Manor, stazioni
FFS) e online su www.ticketcorner.com
Info
biglietteriaTel.
+41 (0)58 866 42 22 / www.luganolac.ch
LuganoMusica
Piazza
Bernardino Luini 2
CH-6900
Lugano
Tel.
+41 (0)58 866 42 85
lunedì,
martedì e giovedì dalle ore 14.00 alle 17.30