Ambrogio Lorenzetti. Dentro il restauro | Dal 5 dicembre 2015 a SIENA, Santa Maria della Scala

La restauratrice Elena Pinzauti

Ambrogio Lorenzetti. Dentro il restauro

Siena, Santa Maria della Scala
Dal 5 dicembre 2015

In attesa della grande esposizione programmata per il 2017 dedicata al
pittore Siena celebra Ambrogio Lorenzetti con “Dentro il restauro” che
ci fa entrare nel cuore dell’opera del grande maestro
Una campagna di “restauri aperti” accessibili a tutti per vivere in presa diretta l’opera del grande maestro senese

Una grande mostra, la prima in assoluto, interamente dedicata ad
Ambrogio Lorenzetti, in attesa della quale inizia una campagna di
restauri delle opere che potrà essere vissuta in presa diretta da tutti
gli amanti dell’arte e del pittore senese. I restauri, infatti, saranno
eseguiti all’interno del complesso museale Santa Maria della Scala di
Siena che si trasforma nell’occasione in laboratorio di restauro
permanente accessibile ai visitatori che avranno la possibilità di
“entrare” Dentro il restauro. Alla scoperta dell’opera d’arte. Un
viaggio di grande fascino nel cuore dell’opera di Ambrogio Lorenzetti
che si unisce alla magia del “cantiere aperto” con il restauratore al
lavoro e diventa un evento imperdibile del programma di Siena Capitale
Italiana della Cultura 2015.

Ambrogio Lorenzetti. Dentro il restauro è il primo passo verso la grande
mostra con cui Siena celebrerà il pittore trecentesco nel 2017, alla
cui realizzazione insieme al Comune stanno lavorando altre istituzioni
culturali: Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di
Siena, Arezzo e Grosseto, Polo museale toscano, Università degli Studi
di Siena, Università per Stranieri di Siena, Arcidiocesi di Siena –
Colle di Val d’Elsa e Montalcino e Museo dell’Opera Metropolitana di
Siena il Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut,
Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

“In questo anno in cui Siena, quale capitale italiana della cultura, può
proporre, promuovere e convogliare cultura – spiega l’assessore alla
Cultura del Comune di Siena Massimo Vedovelli – abbiamo voluto
programmare la grande mostra prevista per il 2017. Il modo migliore per
farlo è lasciare una traccia indelebile nel nostro patrimonio culturale,
curando i restauri di alcune opere di Lorenzetti (cicli affrescati e
tavole) e data l’importanza dell’operazione questo restauro sarà
“aperto”, accessibile cioè a tutti i visitatori che potranno così
cominciare a prendere familiarità con l’artista al centro delle nostre
iniziative nei prossimi anni”.
La progettazione della mostra e delle
iniziative ad essa collegate è stata affidata ad un comitato di curatori
scientifici. Tre esperti storici dell’arte del tardo Medioevo:
Alessandro Bagnoli, direttore storico dell’arte della Soprintendenza
Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto,
Roberto Bartalini, professore di Storia dell’arte medievale
all’Università di Siena e Max Seidel, già professore di Storia dell’arte
medievale alle Università di Gottinga e Heidelberg e direttore emerito
del Kunsthistorisches Institut in Florenz/Max-Planck-Gesellschaft.

“Una tale iniziativa è possibile soltanto nella città di Siena –
spiegano i curatori – che conserva all’incirca il settanta per cento
delle opere oggi conosciute di Ambrogio Lorenzetti. Ma la mostra –
grazie a una serie di richieste di prestito molto mirate – ambisce a
reintegrare pressoché interamente la vicenda artistica del grande
pittore, facendo nuovamente convergere a Siena delle opere che in
larghissima parte furono prodotte proprio per cittadini senesi e per
chiese della città”. Se si escludono gli affreschi del Palazzo Pubblico
di Siena raffiguranti le Allegorie e gli effetti del buono e del cattivo
governo, molto studiati e spesso con risultati di altissimo livello, il
resto della vicenda del pittore infatti è rimasta finora in ombra.

Il “restauro aperto”
La mostra costituirà il culmine di una serie di
iniziative, scandite in diverse tappe, mirate a una più profonda
conoscenza dell’attività del grande artista, alla migliore conservazione
delle sue opere e a favorirne l’avvicinamento da parte del grande
pubblico. Uno sforzo speciale – sia sul piano operativo sia finanziario –
è dedicato al restauro delle opere. È questa la prima tappa di tali
iniziative, che prende avvio negli appositi spazi dell’antico ospedale
di Santa Maria della Scala dove sarà riunito un gruppo di opere di
Ambrogio Lorenzetti che necessitano di indagini conoscitive, di
interventi conservativi e di veri e propri restauri. Saranno posti sotto
osservazione gli affreschi della cappella di San Galgano a Montesiepi e
il polittico della chiesa di San Pietro in Castelvecchio a Siena, che
nell’occasione sarà più correttamente ricomposto e riunito con
l’originaria cimasa raffigurante il Redentore benedicente, oggi
conservata nel Museo Diocesano di Siena. A questo fine, al Santa Maria
della Scala sarà allestito un cantiere di restauro ‘aperto’, fruibile
dalla cittadinanza e dai turisti. Nel 2016 i restauri proseguiranno con
l’apertura di altri due cantieri. Il primo nella chiesa di San
Francesco, volto al restauro degli affreschi dell’antica sala capitolare
dei frati francescani senesi e l’altro nella chiesa di Sant’Agostino,
nel cui capitolo Ambrogio Lorenzetti dipinse un ciclo di storie di Santa
Caterina e gli articoli del Credo. È sopravvissuta soltanto una
grandiosa Madonna col Bambino e la corte celeste, da sottoporre a una
revisione a fini conservativi. Ma nell’occasione sarà possibile
effettuare dei sondaggi sulle altre pareti dell’antica sala, con la
speranza che si sia salvato qualche ulteriore frammento delle pitture di
Ambrogio.

Ambrogio Lorenzetti. Dentro il restauro è promossa da Comune di Siena,
Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e
Grosseto, Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa e Montalcino,
Università degli Studi di Siena, Università per Stranieri di Siena, ed è
realizzata in collaborazione con l’Opera della Metropolitana,
nell’ambito del programma di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015.

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