Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è intervenuto questa mattina, in Piazza San Marco, alla cerimonia funebre per ricordare Valeria Solesin, la giovane ricercatrice veneziana uccisa nell’attentato di Parigi. Questo il discorso integrale:
“Valeria, due occhi luminosi, sorridenti, pieni di speranza nel futuro e in una vita che si stava costruendo con gli affetti più cari.
Una bella persona, studiosa, impegnata e generosa, vittima di barbara follia, lascerà un ricordo indelebile in tutti noi.
Valeria, era una dei tanti giovani italiani andati all’estero per lavorare anche perché in Italia, a Venezia, oggi non siamo in grado di offrire una concreta prospettiva di lavoro. Valeria era una ricercatrice che aveva dedicato i suoi studi ad un tema tanto importante, quanto difficile da realizzare come quello della conciliazione dei tempi delle donne, tra impegni lavorativi e vita familiare; era una volontaria che offriva il suo tempo per aiutare gli altri.
Valeria, Venezia non ti dimenticherà mai.
Tanti hanno voluto renderti omaggio in questi giorni e le tantissime persone che sono presenti qui oggi in quella che i tuoi genitori hanno voluto fosse una cerimonia civile aperta a tutti i credo, sono la dimostrazione dell’affetto della Tua Città.
In una piazza in cui anche l’architettura parla di dialogo fra culture diverse, di fronte ai mori e alle cupole della Basilica di San Marco, massima espressione dell’arte bizantina, Valeria, in accordo con la tua famiglia, troveremo il modo più significativo per ricordarti.
Con questo spirito il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione dal titolo “né con rabbia, né con paura ma per un ponte di pace” con l’obiettivo di promuovere, proprio qui a Venezia, un dibattito diplomatico internazionale dedicato alla pace nel Mediterraneo.
Il Mediterraneo è stato il luogo privilegiato dell’incontro tra culture e religioni diverse. L’Italia ha avuto un ruolo determinante di vero e proprio “ponte” di collegamento tra Europa occidentale, Balcani, Nord Africa, Medio ed Estremo Oriente. Nessun Paese può definirsi più “mediterraneo” dell’Italia e nessuna Città, più di Venezia, si è affermata in questo ruolo di centro di prima grandezza, patria delle arti e degli scambi internazionali.
Venezia, crocevia da sempre di etnie, culture, religioni diverse, città del dialogo e dell’accoglienza, saprà trarre forza, da questo grande dolore. Dimostreremo di saper essere uniti contro l’odio e il terrore, nel rispetto di tutte le libertà.
Questa tragedia ci ricorda quanto Parigi sia così vicina a Venezia. La vera sfida che ci troviamo davanti è di costruire l’Europa politica con un grande progetto comune. Un’ Europa unita e forte che sia in grado di difendere i nostri valori. Oggi quest’Europa politica ancora manca. Dov’è l’Europa? Costruiamola insieme, cominciamo oggi da questa piazza e da questo dolore. Cominciamo da Venezia”.
Venezia, 24 novembre 2015