L’AURA firma il brano “LO SAPEVI PRIMA TU” contenuto nel nuovo album di LAURA PAUSINI.

L’AURA

MG_7959-3mod_foto di Stefania Mariposa D’Ambrosio

FIRMA
IL BRANO “LO SAPEVI PRIMA TU

CONTENUTO
NEL NUOVO ALBUM DI LAURA PAUSINI

C’è
la firma di L’AURA in “Simili”, il nuovo disco di inediti di Laura
Pausini
(in uscita venerdì 6 novembre): la cantautrice, infatti, ha
firmato testo
(con la stessa Pausini) e musica (con Simone
Bertolotti) del brano “LO SAPEVI PRIMA TU”.

L’Aura
attualmente è al lavoro sul suo nuovo disco di inediti, “Il Contrario
dell’amore
(una commedia musicale suddivisa in tre racconti brevi
costituiti da quattordici capitoli, i quali narrano le vite di tre personaggi
femminili ispirati agli anni ‘60 – ‘70 – ‘90), in uscita all’inizio del
prossimo anno.

Così
L’Aura spiega la nascita del brano “Lo sapevi prima tu” e il suo
rapporto di collaborazione con Laura Pausini:«Nel 2012, quando ero incinta di mio figlio Leonardo, e dopo
aver già collaborato nel festival “Amiche per l’Abruzzo” da lei
organizzato, ho avuto l’opportunità di conoscere Laura Pausini. Mio marito
Simone Bertolotti aveva già prodotto e arrangiato per lei due brani del suo
ultimo disco “Inedito”. Mi aveva parlato molto di Laura. Della sua
grande professionalità. Di quel suo carattere frizzante che mi sarebbe molto
piaciuto. Conosco le sue canzoni da quando lei era adolescente, ed io poco più
di una bambina. Io ero la tipica ragazzina rock, perennemente imbronciata,
arrabbiata col mondo. Laura era dolce, rassicurante, piena di energia. Così,
quando ci siamo conosciute, per me è stata una vera sorpresa realizzare quanto
avessimo in comune. In questi ultimi anni Simone ha lavorato spesso con Laura,
quindi ho avuto modo di conoscerla ancora più a fondo. Ho incontrato tutta la
sua famiglia (non è difficile, poiché viaggiano tutti con lei), e l’ho
osservata attentamente mentre lavorava. È stata una specie di folgorazione,
perché molte cose che davo per scontate, così scontate in fondo non erano. Tipo
che dietro il successo di un’artista non c’è solo il talento, ma ore e ore di
duro lavoro, e di grande, meticoloso perfezionismo. È forse questa attitudine,
questa propensione verso il dettaglio, che distingue i grandi artisti da tutti
gli altri. Questo spingersi sempre oltre, senza accontentarsi mai. Qualche anno
fa Simone ha scritto per Laura uno dei suoi brani a cui sono più affezionata, “Mi
tengo”, ed era diverso tempo che nella mia testa maturava l’idea di fare
altrettanto, insieme a lui. Così, a metà 2015, Simone ed io abbiamo realizzato
5 brani per lei. Volevo scrivere qualcosa di molto intimo, qualcosa che
parlasse di lei, della sua vita personale, e in un certo qual modo anche della
mia. Così è nata “Lo sapevi prima tu”. Osservandola sul palco mi sono
resa conto di quanto la figura di suo padre fosse stata fondamentale per lei.
Fabrizio Pausini è un uomo incredibile, estremamente divertente e con un amore
per la musica così forte da venire contenuto tutto dalle possenti corde vocali
di sua figlia. Una figlia per la quale sacrificò tutto il suo tempo per
proteggerla da un mondo che avrebbe potuto approfittarsi di lei. Una figlia che
segue tutt’ora ad ogni concerto, e che rappresenta la concretizzazione di ogni
suo sogno musicale. Anche per me è stato così. Ricordo ancora quelle sere
passate a suonare il pianoforte, facendo ascoltare le mie canzoni al mio primo
fan: mio papà. Quello che quando dipingevamo insieme sul tavolo della sala e io
mi arrabbiavo, perché non riuscivo a copiare Raffaello e Leonardo bene come
faceva lui, mi diceva “prova ancora, vedrai che ci riuscirai”. Quello
che quando Corrado Rustici mi chiese a 16 anni di trasferirmi in America per
registrare il mio primo disco disse “facciamolo, è una grossa
opportunità”. Certo, Fabrizio è un musicista, è stato in grado di lavorare
al fianco di Laura perché era il suo campo. Mio papà, invece, di musica ne
mastica poca. Canta molto bene, questo sì. Ma di dischi, pochissimi. I Beatles,
Battiato, Morandi e Zucchero. E poco altro. Ma c’è una cosa che entrambi i
nostri papà hanno fatto, Gianfranco e Fabrizio. Credere in noi. Credere nel
nostro sogno. Come se lo avessero sempre saputo che le loro bambine un po’
scatenate avrebbero percorso quelle strade artistiche (nel caso del mio papà,
la pittura, sua grandissima passione) che a loro, in qualche modo, furono
ostacolate.  È un grande dono d’amore il sacrificio di un padre, o di una
madre. Ora lo so, perché sono mamma anch’io, e so che cosa significa porre il
frutto del proprio sangue davanti alle proprie egoistiche priorità. A volte
nella vita reale non si riesce a dirsi tutte le cose che si vorrebbero dire.
Non ci si riesce ad essere “cuore aperto” con le persone che ti hanno
cresciuto. Magari le si rimprovera di essere state “troppo questo” o
“troppo quello”, e magari il rapporto può anche incrinarsi. Ma il
bene resta. Resta e trasforma tutto ciò che abbiamo dentro. E le canzoni hanno
questo grande potere. Riescono a dire le cose che non riusciamo a dire.
Riescono a farci essere quello che nella vita reale non riusciamo o non
vogliamo essere. Così, questo è l’inno che ha scelto Elettra per il suo
Agamennone, e l’ha cantato Laura Pausini. Una grande donna e una voce capace di
entrare nelle emozioni più sincere, che ha commosso anche me nella sua
strepitosa interpretazione»
.  

www.facebook.com/laura.abela

Milano, 4 novembre 2015