SABA ANGLANA
ZARRAF TOUR
29
ott – Roma – Monk Club
30
ott- Ariano Irpino (AV) – Pignata in Bellavista
4
nov – Firenze – Cinema Odeon- Musica dei popoli
5
nov – Bologna – Bravocaffè
6
nov – Milano – Bikoclub
7
nov – San Vito diLeguzzano (Vicenza) – Centro stabile di cultura
12
nov – Asti – Diavolo rosso
13
nov – Genova – La Claque
3
dic – London – Richmix
Tour di presentazione del
nuovo disco :
YE KATAMA HOD – The belly of the city
(2015 –
FELMAY – DISTRIBUZIONE EGEA)
IL VIDEO DI “ZARRAF” DI SABA ANGLANA SU REPUBBLICA.IT
YE KATAMA HOD – The belly of the city – in doppia
lingua amarica ed inglese, significa “la pancia della città”. E’ il quarto
disco della cantante SABA ANGLANA, un lavoro denso di significato, tratto
distintivo presente in tutta la produzione dell’artista.
Il titolo dell’album deriva dalla considerazione che
ogni città, specie ogni metropoli, da Addis Ababa a
Roma, da Mogadiscio a New York, a ogni latitudine del pianeta, si forma come un
organismo vivente, in continua espansione. La sua pancia è il luogo più
autentico di ogni trasformazione. Spesso non coincide con il suo centro
geografico ma include, come nei ghetti, nelle periferie, nelle fasce più deboli,
l’aspetto viscerale
della sua esistenza. Lì si manifesta anche la sua malattia, da lì prendono
forma i disagi, le contraddizioni, le sofferenze che catalizzano i grandi
cambiamenti storici e sociali.
Quest’osservazione trova ampio e
profondo respiro fra i brani di YE KATAMA
HOD e in particolare per le città africane, anch’esse in continuo sviluppo e
mutamento. Il centro di questo lavoro è stato pensato e concepito ad Addis
Ababa, luogo simbolo di questa metamorfosi umana e strutturale; i palazzi in
costruzione della capitale etiope, tra ponteggi e colate, assomigliano a gabbie
di legno in cui battono cuori di vetro e cemento. SABA compie un viaggio che
affronta passato, presente e futuro; la città bella e poi distante, è ventre materno
che rifiuta, sogno infranto che si lascia annientare, dalla guerra (Mogadiscio
– Somaloa- dei natali di Saba) o dalla modernità (Addis Ababa – Etiopia – delle
origini), perché
ha ospitato i germi della distruzione o della speculazione. Sembra che nessuna
esperienza storica eviti alle altre città del mondo di diventare prima o poi madri tradite che a
loro volta tradiscono. Nell’abbandono spesso coatto di questo luogo che ci ha generato o
cresciuto, risiede una negazione del suo potere di procreazione. Questa
“sterilizzazione” rischia di farci sentire orfani per sempre.
Di contro la “città”, con il suo portato di malesseri,
diseguaglianze, violenze, contiene in sé anche il germe del riscatto sociale,
la spinta necessaria e sufficiente per uscire da un abbraccio asfissiante. E’
il caso di Melaku Belay, il celebre danzatore etiope protagonista del video
“Zarraf” (Riscatto) primo singolo estratto dal disco, che ha reso possibili le
riprese per l’accoglienza a lui riservata anche nei luoghi più pericolosi e
proibitivi. Melaku ha storia intensa di ex bambino di strada, cresciuto sul
marciapiede dello storico locale di musica e danza Fendika, di cui ha rilevato
poi la proprietà, una volta diventato il grande artista che è oggi,
internazionalmente riconosciuto per la sua bravura e per la volontà di
salvaguardia e valorizzazione della tradizione culturale etiopica nel mondo, un
simbolo contro ogni modernità che tutto travolge e spazza velocemente via.
YE KATAMA HOD – Il Disco
La capitale d’Etiopia, luogo di esplosiva crescita,
ormai lontano dall’immaginario occidentale con cui viene pensata l’Africa
tutta, – vittima di stereotipizzazioni e clichés – è storicamente luogo di
grande elaborazione musicale e di tenace etiopizzazione delle influenze
straniere attraverso il costante riferimento all’impianto tradizionale delle
scale pentatoniche; nel disco si spazia dall’ “Ambassel“ alla “Tizita”, e
ancora all’ “Anchihoye”, per citare le più importanti. E si scava in esse con
strumenti occidentali, in chiave acustica: contrabbasso, batteria, fisarmonica
e talvolta la viola. Un impianto quanto più essenziale e in equilibrio tra i
mondi, che genera nelle nove tracce una colonna sonora intima, personale.
Il disco corre con i suoi brani lungo la nostalgia dei luoghi e delle
tradizioni che il progresso rischia di cancellare (TIZITA), racconta del
problema della mancata appartenenza (ABEBECH) e la difficoltà di
riconoscere se stessi (MA CELIN KARO), la conseguente somatizzazione
individuale (GABRIEL), la perdita e la riacquisizione dell’innocenza (MARKAAN YARA), l’esorcismo allegro nella necessità di accogliere gli eventi trasfiguranti della vita, anche quelli più
dolorosi (OROD), come fatti naturali (ROOB), come malattie che
hanno bisogno di una cura (TAREKEGN). A tutto questo si oppone una
reazione (ZARRAF) che si genera proprio lì, nella pancia della città.
YE KATAMA HOD
è un disco che parla di tradizione e di modernità, di identità violate e
dignità riconquistate. Canzoni per scovare e rivelare l’elemento umano universale, il sentimento che si solleva,
difende la sua diversità, il suo diritto a raccontarsi e resistere.
LE
LINGUE DEL DISCO:
Il suono si veste della carne di un linguaggio ancora
non completamente scoperto e acquisito. Tuttavia, attraverso la voce fiorisce
la memoria e sopravvive l’oralità.
Amarico:
antica lingua d’Etiopia, da non confondersi con l’Aramaico. E’ lingua con forma
scritta autoctona, con alfabeto complesso di 260 segni sillabici. (i testi nel
libretto sono così trascritti, con traduzione) SABA recupera attraverso l’uso
guidato di questa lingua la radice etiope della sua famiglia, con l’aiuto e la
consulenza linguistica di artisti madrelingua etiopi.
Somalo:
lingua della Somaloa. Anche questa è una lingua che SABA continua ad apprendere.
Si rivela fertile anche per il suono espressionistico
e musicale delle parole ma anche e soprattutto per il valore che questo
recupero linguistico rappresenta nella sua crescita umana e nella scoperta delle origini.
Inglese:
lingua dell’internazionalità, nel disco è usata in un solo brano.
TRACKLIST DI “YE KATAMA HOD”
1
GABRIEL ጋብሪኤል
04:14
2
TARIKEN (LA MIA STORIA) ታሪኬን
04:51
3
ZARRAF ዘራፍ
03:21
4
MARKAAN YARA (QUANDO ERO PICCOLA)
03:24
5
ABEBECH (FIORE CHE SBOCCIA) አበበች 05:21
6
OROD (CORRI) 02:50
7
MA CELIN KARO (NON POSSO TRATTENERE)
03:27
8
TIZITA (MEMORIA) ትዝታ
05:14
9
ROOB (PIOGGIA) 04:00
Lingua: Amarico, Somalo, Inglese
Musica: Saba Anglana, Fabio Barovero
Testi : Saba Anglana
Prodotto, arrangiato e mixato da
Fabio Barovero
Registrato al Verosound Studio,
Torino e al Fendika Azmaribet di Addis Ababa
Etichetta: Felmay
Distribuzione: Egea
SABA ANGLANA – Voce, autrice
testi, musica in tutti i brani (eccetto brano 8, testo di Aster Aweke)
FABIO BAROVERO – Autore musiche
in tutti i brani, Accordion (brani 1,2,3,5,7,8,9), Piano brani (4,6)
FEDERICO MARCHESANO:
Contrabbasso (brai 1,2,3,4,5,7,8,9), Contrabbasso preparato (6) musica (8)
MATTIA BARBIERI – Batteria
(1,2,3,5,7,9)
SIMONE ROSSETTI BAZZARO –
Violino (2,6) Viola (6)
FASIKA HAILU – Krar (brano 3)
ASRAT BOSENA – Masingo (brano 3)
CRISTIAN COCCIA – chitarra
(brani 3,5)
SABA ANGLANA – BIOGRAFIA
Saba nasce a Mogadiscio, da padre
italiano e mamma etiope.
Si laurea in Lettere
Moderne con indirizzo Storia dell’Arte all’Università di Roma “La Sapienza”.
Lavora come attrice e cantante in
produzioni teatrali e televisive, sviluppando progetti discografici in ambito
internazionale. E’ fra
gli attori protagonisti della fiction Rai “La Squadra”, girata a Napoli. In teatro lavora con i
registi Armando Pugliese, Giorgio Albertazzi, Paolo Perelli, Giovanni De
Feudis, Francesco Sala, con gli attori Massimo Venturiello, Alessandro Haber,
Edoardo Siravo. Lavora come doppiatrice con il Maestro Ernesto
Brancucci per Disney Channel e con Lello Arena come protagonista femminile del
film d’animazione “Totò
sapore”. Nel 2008 esce in tutto il mondo per l’etichetta inglese World
Music Network il suo
album di debutto come cantautrice “Jidka, The Line”, i cui brani sono inseriti
in raccolte internazionali con cantanti come Sally Niolo e Miriam
Makeba. Negli anni successivi Saba pubblica altri due dischi. In “Biyo-
Water is Love” (2010) l’artista
racconta l’acqua
e le problematiche mondiali legate al suo sfruttamento: AMREF Italia la sceglie
come sua testimonial per campagne mediatiche. Nel 2012, a seguito di un lungo
viaggio come ambasciatrice dell’organizzazione umanitaria, pubblica “Life Changanyisha” (trad.
“La vita ci mescola”). Saba consegue nello stesso anno il premio Anima per
la sezione musica con Niccolò Fabi, con il quale si esibisce in tour dal
vivo. Nel 2014 l’artista
porta in scena come protagonista il monologo, di cui è anche
autrice, “Mogadishow”, in cartellone per il Teatro
Stabile di Torino. Saba lavora anche come autrice e conduttrice radiofonica per
programmi di Radio2 (con Andrea Bajani, “Il Geco di Città”), Radio3 (“File Urbani” e
“Alza il Volume”) e la Radio Svizzera (“Anime Salve”).