Arte a Copenaghen Cinque mostre da non perdere in autunno

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Arte
a Copenaghen

Cinque
mostre da non perdere in autunno

 

Weekend
d’autunno a Copenaghen – e dintorni – per dedicarsi alle grandi
mostre. Dalla fotografia di McCurry alle installazioni di Yayoi
Kusama, la città propone cinque appuntamenti da non perdere in siti
espositivi che già da soli valgono il biglietto.

Yayoi
Kusama IN INFINITY, Louisiana Museum of Modern Art
(fino
al 24 gennaio 2016)

La
mostra svela

l’intera produzione di Yayoi Kusama
,
dai primi acquerelli alle opere rivoluzionarie degli anni ’60, ’70 e
’80: film psichedelici, performance, installazioni, dipinti.
L’artista giapponese, che nel corso della sua vita ha lavorato con
un’immensa gamma di mezzi e materiali – pittura, scultura, collage,
tessuti – è considerata la più grande artista moderna vivente,
anticipatrice della pop-art e in grado di influenzare Andy Wharol e
Claes Oldenburg. In mostra al Louisiana numerose installazioni
create di recente e una serie di dipinti realizzati da Kusama, oggi
86 anni, appositamente per questa retrospettiva. Inoltre, per la
prima volta, sarà possibile ammirare alcune delle sue opere
giovanili e comprendere fino in fondo l’interesse dell’artista
giapponese per la moda e il design. La mostra è visitabile dal
martedì al venerdì dalle 10 alle 22, il sabato, la domenica e nei
giorni festivi dalle 11 alle 18. Costo del biglietto: Dkk 115/€15.
Sito:

Treasures
in The Royal Library, Biblioteca Reale

(fino al 31 Dicembre 2015)

Tolte
dalle maestose volte della Libreria reale di Copenaghen opere come la
Bibbia di Gutenberg, gli appunti del filosofo Søren Kierkegaard e le
fiabe di Hans Christian Andersen sono state immerse in una jungle
pop art.
Il
connubio tra i preziosi tesori della Biblioteca Reale di Copenaghen
(il cosiddetto Diamante Nero) e la pop art è stato possibile grazie
all’intervento dell’artista russo Andrey
Bartenev

il quale è stato sapientemente in grado di creare un legame tra
antichi manoscritti, libri, scritti e la moderna e vivace cultura
dell’informazione in cui siamo immersi quotidianamente. La mostra
è visitabile gratuitamente dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle
19.00. Sito:

Steve
McCurry
,
Castello di Frederiksborg
(17
ottobre – 31 dicembre 2015)

Steve
McCurry, è considerato uno dei migliori fotografi del mondo,
insignito dei maggiori premi dedicati alla fotografia. Conosciuto
soprattutto per i suoi scatti a colori, McCurry, nella migliore
tradizione documentaristica, riesce a catturare l’essenza delle
sfide e delle gioie umane. Alcune delle sue immagini sono ormai
delle icone, indimenticabili testimonianze di momenti unici. Nato
a Philadelphia, McCurry si è laureato al College of Arts and
Architecture della Pennsylvania State University. Dopo
aver lavorato in una redazione per un paio d’anni, parte per l’India
come freelance. È proprio in India che McCurry impara ad osservare
ed attendere. “Se aspetti, la gente dimenticherà la tua
macchina fotografica e potrai vedere l’anima”. La sua carriera
s’impenna quando, in incognito in abiti tradizionali, attraversa il
confine e dal Pakistan raggiunge l’Afghanistan appena prima
dell’invasione dei Russi. Lo scatto più celebre, considerato da
molti la foto più riconoscibile al mondo, è la fotografia di una
giovane rifugiata afghana dagli occhi chiari. È possibile visitare
la mostra dal lunedì alla domenica dalle 11:00 alle 15:00. Costo del
biglietto: DKK 75/€10.

Bjørn
Wiinblad, Arken Museum of Modern Art
(fino
al 17 Gennaio 2016)

Bjørn
Wiinblad è una figura leggendaria della vita culturale danese, uno
degli artisti più amati della seconda metà del XX secolo.
L’obiettivo di Bjørn era comunicare un mondo di bellezza e sogno
con la sua arte, attraverso oggetti che fossero accessibili a
chiunque. Il Museo di arte Moderna Arken presenta una mostra
omnicomprensiva dei lavori di questa figura unica nel panorama
artistico danese. Con disegni, poster, acquarelli, ceramiche e
tessuti l’esposizione permette l’accesso a nuovi e sorprendenti
aspetti del genio di Bjørn. La mostra è visitabile da martedì a
domenica dalle 10.00 alle 17.00, il mercoledì orario prolungato fino
alle 21.00. Costo del biglietto: DKK 95/€12.

Un’emozionante
corsa sulle montagne russe dei sentimenti che pervasero gli anni
successivi alla Seconda Guerra Mondiale. La mostra si focalizza sulle
opere di un’epoca oscurata dagli orrori della Guerra, dalla corsa
agli armamenti nucleari e dal cupo affacciarsi della Guerra Fredda.
Dodici artisti hanno dato voce a questo periodo, ritraendo l’esteso
senso di ansia, paura e solitudine di quegli anni. Palle Nielsen,
Svend Wiig-Hansen, Dan Sterup-Hansen, Henry Heerup, Jane Muus e gli
altri artisti esposti, hanno rappresentato gli eventi politici e la
realtà della loro era raccontando le storie in modo differente: si
va infatti dalle riflessioni sulla violenza alle scene di vita
quotidiana fino a immagini che ritraggono una grande compassione e la
capacità di fare comunità. La mostra è aperta dal martedì alla
domenica dalle 10.00 alle 17.00, il martedì l’orario è prolungato
fino alle 20.00. Costo del biglietto: DKK110/€15.

Non
solo Copenaghen: nuove prospettive a Odense e Aarhus

Odense

Selfie,
Brandts

(fino al 25 ottobre 2015)

Un
tour nel mondo della presentazione del sé.

Come formato fotografico e come fenomeno sociologico il selfie è
diventato parte integrante e indelebile della nostra vita. Un modo di
posizionare visualmente noi stessi al centro del palco e del
contesto. Ma queste foto non sono altro che istantanee seduttive
della realtà? La mostra presenta le opere di grandi artisti che
hanno lavorato sulla realizzazione di autoritratti, da Andy Warhol a
Cindy Sherman, accanto alle celebrity che hanno fatto del selfie un
metodo nuovo per creare le proprie storie, come Caroline Wozniacki e
Kim Kardashian. Dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00. Il
giovedì dalle 12.00 alle 21.00. Costo del biglietto: DKK 75/€10.

Aarhus

Monet
– Lost in Translation, ARoS
(9
ottobre 2015 – 10 gennaio 2016)

Con
una selezione speciale di opere degli Impressionisti francesi, 50
dipinti, di cui un terzo del solo Monet, ARoS
desidera dare nuova linfa proprio a Monet e ai suoi colleghi partendo
da due domande: qual è il valore dell’arte impressionista per lo
spettatore di oggi e perché queste opere sono ancora rilevanti? I
visitatori delle mostre vengono oggi accompagnati in un’era di
consapevolezza che dichiara che l’arte non è quello che si coglie al
primo sguardo. Quello che inizialmente si osserva è l’opera, il
materiale grafico. In termini di documentazione storica e oggetto
estetico il significato emerge solo se chi osserva è disposto a fare
uno sforzo.
Oggi, Monet e compagni non sono più visti come autori di un’arte
scandalosa ma leggende le cui opera si sono trasformate in icone da
merchandising: poster, magliette, tazze, calendari. Un’evoluzione che
può portare a pensare che gli Impressionisti e il loro immaginario
si siano svalutati. Molti hanno perso la visione dell’epoca
impressionista e la prospettiva da cui questi artisti sono partiti.
L’apprezzamento del loro lavoro si è perso. Sono stati ridotti a
cliché o marchi iconici. Sono, come affermato nel titolo della
mostra, “Lost in Translation”. Il percorso della mostra
attraversa diverse sale che ricostruiscono un viaggio nell’esperienza
impressionista. Non si tratta di un’esposizione classica, è un
percorso familiare e straniante allo stesso tempo. Attraverso
l’alienazione, s’intende scompigliare l’aspettativa dei visitatori e
fornire loro una nuova, fresca prospettiva sull’arte di Monet. La
mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00.
Il mercoledì l’orario è prolungato fino alle 22. Costo
del biglietto: DKK 110/€15.

Archivio
fotografico dei siti espositivi
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