Credits foto: Expo 2015/Daniele |
“Il
valore aggiunto dell’Esposizione
Universale è la presenza di Paesi che possono aprirsi al mondo in
una prospettiva diversa, che dà
fiducia
a loro e alla comunità
internazionale”.
Così Filippo Bubbico, viceministro degli Interni, ha dato il via
alla giornata nazionale di Timor Est. Ad ascoltarlo una platea di
visitatori e delegati tra cui, per parte ospitante, il Commissario
Generale di Expo Milano 2015 Bruno Pasquino e il prefetto di Milano
Francesco Paolo Tronca. La nazione del Sud Est asiatico era invece
rappresentata dal Presidente del Consiglio dei ministri Agio Pereira,
dal ministro del Turismo, Arte e Cultura Francisco Kalbuadi Lay, dal
ministro delle Finanze Santina Cardoso e dal vicepresidente del
Parlamento Aderito Hugo da Costa.
Il
National Day di Timor
Est
è iniziato con
il
suono trionfante dei tamburi, tra pennacchi di piume e cotte
argentate dei costumi tradizionali.
Dopo
la cerimonia dell’alzabandiera
accompagnata dagli inni nazionali, il viceministro degli Interni
italiano ha ribadito l’importanza
dei rapporti reciproci: “L’Italia
si impegna nel sostegno sul piano bilaterale e multilaterale al
processo di consolidamento nazionale e democratico del Pese”, ha
affermato Bubbico, aggiungendo che il nostro Paese si è fatto
promotore di tre conferenze Onu sulle piccole isole a Expo Milano
2015. “Dal 2006, grazie alla resilienza e alla determinazione del
suo popolo, Timor Est
ha compiuto passi da gigante: gli sfollati hanno trovato casa e la
polizia ha preso controllo della sicurezza. I media e la società
civile
si rafforzano e la povertà è diminuita grazie a investimenti
pubblici. L’aspettativa
di vita è cresciuta di due anni ed è stata condotta con successo
una lotta contro l’analfabetismo”.
Tutti progressi ribaditi dal presidente Pereira, che ha sottolineato
come un modello di vita “sano”, promosso da Expo Milano 2015,
faccia parte della costituzione timorese: “Il 30 agosto 1999 con
una consultazione popolare Timor Est
è entrato nella comunità
internazionale
come stato indipendente e sovrano. Oggi celebriamo il 16 anniversario
di quel referendum.
La
nostra nazione ha tra gli obiettivi un modo di vivere sano e il
rispetto reciproco”. Per questo, il
Paese asiatico
ha sviluppato una coltivazione biologica
e sostenibile del
caffè,
certificata non solo nel prodotto, ma anche nel metodo di produzione.
“Siamo orgogliosi di far parte del Cluster del Caffè”,
ha aggiunto Pereira, ricordando come dopo la guerra e l’occupazione
giapponese l’isola
abbia sviluppato ad alti livelli questa attività
in
maniera controllata e naturale.
Milano,
1 settembre 2015